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Agrisystem, cibo e religione: anche il diritto ne deve tenere conto

Cibo e religione, due concetti apparentemente distanti ma in realtà intrinsecamente collegati. Ne ha trattato il prof. Antonio G. Chizzoniti nel corso del seminario organizzato dalla Scuola di Dottorato per il Sistema Agro-alimentare – Agrisystem della Cattolica

Cibo e religione, due concetti apparentemente distanti ma in realtà intrinsecamente collegati anche per tutte le implicazioni di carattere giuridico- sociale che presuppongono. Ne ha trattato il prof. Antonio G. Chizzoniti, Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Ateneo Cattolico piacentino nel corso del  seminario organizzato dalla Scuola di Dottorato per il Sistema Agro-alimentare – Agrisystem dell’Università Cattolica di Piacenza.

Chizzoniti Ordinario di Diritto ecclesiastico e canonico ne ha sottolineato le differenze, chiarendo che il primo è relativo ai rapporti tra Stato e confessioni religiose, mentre il secondo concerne le regole della chiesa cattolica, quindi il “fedele-cittadino”.

Ha sottolineato i rapporti tra cibo ed antropologia (la ritualità), con la sociologia (dal singolo alla comunità e quindi elemento di identità sociale ma pure di disuguaglianze, le feste ecc); inoltre il cibo e la cultura (immagini, testi), il rapporto con l’economia (produzione, distribuzione e certificazione) e con il diritto tout cour, ovvero le regole di produzione per la tutela del consumatore e del fedele.

“Insomma in base a ciò che mangiamo, affermiamo la nostra identità religiosa; non a caso, ogni ordinamento confessionale ha proprie regole alimentari, con divieti totali o temporanei, con l’obbligo di taluni consumi in determinati periodi; questo assume dunque una valenza rituale; pensiamo al pane ed al vino. Ma come risolvere le difficoltà di accostarsi alla comunione per i fedeli celiaci? La ricerca può offrire un contributo importante.

Dunque una delle nuove sfide delle società multi religiose è legata alla capacità di garantire ai fedeli la possibilità di rispettare quotidianamente le indicazioni alimentari che gran parte delle confessioni propone: il rispetto di queste vere e proprie “regole alimentari religiose” non è sempre agevole per le difficoltà organizzative che ciò comporta ad esempio nelle mense scolastiche o negli ospedali o nelle carceri; ma anche per i possibili contrasti che alcune di esse, come la macellazione rituale, possono generare con altri diritti o con il sentire comune.”

Tutto questo presuppone impatti sugli ordinamenti giuridici che possono essere di separazione, o di patto ma anche di totale rilevanza, si pensi all’Islam o all’Iran. Ma possono porsi in contrasto con altre direttive, come per esempio l’art. 13 Ue sul benessere animale.

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