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Pomodoro, la campagna va. Previste buone performance per Steriltom e Arp

L'assessore regionale Rabboni visita le due aziende con i vertici del Distretto del pomodoro da industria. "La Regione ha stanziato 25 milioni per l'innovazione e per l'irrigazione". Plauso dei trasformatori per l'accordo sul Brugneto

Nonostante l’inizio in ritardo, i problemi legati all’acqua, l’accordo sul prezzo dopo una lunga trattativa e il calo dei terreni coltivati a pomodoro (-19% in due anni al nord, passando da 11mila ettari nel 2011 a 7mila nel 2013) che ha costretto i trasformatori a comprare “oro rosso” anche da fuori provincia, la campagna di trasformazione del pomodoro marcia pieno ritmo. Stamattina, ne hanno preso atto l’assessore regionale Tiberio Rabboni che ha vistato due aziende piacentine – Steriltom e Arp - appartenenti al Distretto del pomodoro del Nord Italia, accompagnato dal presidente Pier Luigi Ferrari, dalla coordinatrice Maria Chiara Cavallo e da rappresentanti delle organizzazioni professionali.

Rabboni a Steriltom e Arp ©Salvatori/IlPiacenza

RABBONI E L’ACQUA Tanti i temi toccati da Rabboni rispondendo alle domande del managment delle due imprese a partire dalla bontà dell’accordo che ha aumentato il rilascio dell’acqua del Brugneto, alla necessità di rivedere i sistemi di irrigazione, ai bandi sull’innovazione, per 25 milioni di euro, emessi dalla Regione per il pomodoro da industria. Sull’uso dell’acqua, Rabboni ha ricordato come un risparmio medio, in tutta la regione, del 20% di acqua significa salvare 100 milioni di metri cubi. E il risparmio si ottiene con l’uso di tecnologie più efficienti, con il rinnovo degli impianti (stanziati 6 milioni) per ridurre le perdite, per creare piccoli invasi irrigui. Con l’ammodernamento della Bonifica, a Piacenza - ha ricordato il titolare dell’Agricoltura - sono arrivati 12 milioni di euro, grazie ai 200 dati dal Governo. Per Rabboni, quattro sono i punti importanti: occorre dare stabilità al sistema irriguo; favorire l’uso plurimo dell’acqua; creare nuovi invasi; rendere efficiente la rete distributiva per portare l’acqua dove non c’è.

L’accordo sul Brugneto, infine, ha raddoppiato l’acqua per gli agricoltori piacentini (1,7 milioni di metri cubi), ma secondo Rabboni – che ha ringraziato l’assessore piacentino Paola Gazzolo - “occorre un accordo tra i consiglieri piacentini e quelli genovesi per spiegarsi bene ed evitare di nuovo crisi nei rilasci”.

STERILTOM A ricevere la delegazione è stata la famiglia Squeri, con i fratelli Dario e Alberto e Alessandro (figlio di Dario). Il fatturato attuale è di 44 milioni, il 66% del quale realizzato grazie all’export. Si stima, quest’anno, una produzione di circa 150mila tonnellate di pomodoro. Esportazione che è in crescita grazie anche a nuovi mercati (Vietnam, Tailandia, Dubai) e a nuovi prodotti, sempre però nel campo della ristorazione. La polpa di pomodoro ora è disponibile anche per alcuni mercati che prima usavano solo il concentrato. Ora Steriltom prova ad aggredire i mercati anche con i sughi da proporre ai cuochi. Sul versante ambientale, la fabbrica di Gragnanino si avvale di energia autoprodotta per 1 Megawatt grazie al fotovoltaico.

“E’ stata una campagna difficile – ha affermato Dario Squeri – e il ruolo del Distretto del pomodoro nel far arrivare a una soluzione la trattiva sul prezzo è stata fondamentale. Ricordo, comunque, che qui esistono delle regole, mentre in altre parti d’Italia no. Anche la Regione ha avuto un ruolo importante. Voglio ricordare che la nostra provincia è la prima in Italia per quantità di pomodoro lavorato, per alta professionalità e per innovazione tecnologica”. Alberto Squeri, invece, ha chiesto a Rabboni di intervenire sui fanghi. “Si tratta - ha affermato - in realtà di prodotti di scarto come terra o bucce di pomodoro. La Regione, però, li considera come rifiuti speciali. Smaltirli ha un costo. In Lombardia, invece, la Regione non li considera più tali. Questi sottoprodotti - ha continuato Squeri - potrebbero essere usati per produrre energia attraverso impianti a biogas”.

ARP Visita tra nastri, trattori e tir carichi di pomodori, confezionamento e spedizione anche all’Arp di Gariga per l’assessore Rabboni. Il presidente Pier Giorgio Bassi ha detto all’assessore che i rischi ancora ci sono, dovuti a questa campagna con tanti problemi. “Nonostante questo, ci sono 400 lavoratori impiegati in Arp”. Anche Bassi si è complimentato per l’accordo che ha portato più acqua nel Piacentino, dopo l’accordo con Genova.

 I numeri sono stati appannaggio del direttore di Arp,  Stefano Spelta, il quale ha evidenziato come il ritardo nella maturazione crei uno squilibrio: il pomodoro c’è, ma è nei campi e non è maturo. “Ad oggi è stato trasformato il 21% di prodotto – ha sottolineato – il dato più basso mai registrato al 22 agosto. La qualità, però, sta crescendo. L’obiettivo è di trasformare 195mila tonnellate, ma se il clima non ci aiuterà stimiamo di perdere il 10-15%”. Il mercato, già definito al 60%, da buoni segnali rispetto alla risalita dei prezzi di vendita del 15%. Su anche il fatturato: rispetto al 31 luglio 2012 è cresciuto del 25%. “Eclatante poi – ha detto Spelta – la richiesta di lavoro. A fronte di 400 occupati ci sono state 1.400 domande”. Insomma, la vecchia “campagna del pomodoro” non subisce flessioni né passa di moda. Il 25% degli operai è straniero, mentre 320 sono le persone riconfermate dal 2012. E il 50% dei ragazzi è composto da studenti universitari.

Bassi e Squeri hanno più volte citato l’importante opera di mediazione del Distretto e il presidente Ferrari ha auspicato e chiesto a gran voce “coesione, perché divisi non si va da nessuna parte”.

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