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A Vernasca / Vernasca

Creata una nuova gamma di vini, alla Tenuta Il Rintocco il premio Agrimanager 2024

Nell’ambito del progetto promosso da Agri2000 in partnership con Emilbanca. Ogni anno il progetto assegna un premio finale alle imprese che hanno adottato interventi di eccellenza nel loro settore

L’azienda vitivinicola “Il Rintocco” in località Paolini di Vernasca si è aggiudicata il premio AgriManager 2024, nell’ambito del progetto promosso da Agri2000 in partnership con Emilbanca, per sostenere le imprese agricole nell’adozione di interventi efficaci contro le crisi che hanno colpito il settore agricolo come la siccità, l’aumento dei costi di produzione e la crisi dei mercati. Ogni anno il progetto assegna un premio finale alle imprese che hanno adottato interventi di eccellenza nel loro settore. Giunto alla nona edizione ha avuto come tema “Come gestire il passaggio generazionale?” con l’obiettivo di cercare risposte per le tante situazioni di crisi nel settore agricolo.

La scelta è avvenuta al termine del progetto di crescita imprenditoriale promosso dalla società di servizi Agri2000 Net in partnership con Emil Banca e che ha coinvolto 1.600 imprese delle province emiliane di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Il premio è stato consegnato al titolare della Tenuta Il Rintocco, Diego Terzoni, dal vicedirettore generale di Emil Banca, Gianluca Pavan, dal responsabile del progetto Camillo Gardini, in un incontro in cui sono intervenuti anche il sindaco di Vernasca, Pinuccio Sidoli, il sindaco di Castellarquato, Giuseppe Bersani, il presidente della Cooperativa Sociale il Germoglio Onlus, Mariano Cobianchi, il presidente e la direttrice di Cia Piacenza, Fabio Girometta e Marina Bottazzi, il direttore di Confcooperative Piacenza, Gianluca Bariola e l’assessore alle politiche sociali del comune di Piacenza, Nicoletta Corvi.

La creazione di una nuova gamma di vini dovuta all’ingresso in azienda come titolare di Diego Terzoni, unitamente all’aumento delle superfici vitate da tre a 12 ettari, è uno dei fattori innovativi che le hanno consentito di aggiudicarsi per la provincia di Piacenza il premio. L'azienda agricola Il Rintocco, fondata nel 1950 dalla famiglia Terzoni, da 4 generazioni è specializzata nella produzione di vini dei Colli Piacentini. I vigneti coltivati si estendono nel territorio di Bacedasco Alto ad un’altitudine di 230 metri sul livello del mare.

Il nome “Il Rintocco” vuole ovviamente ricordare i rintocchi delle campane che risuonano nelle vallate circostanti e segnano l’inizio e la fine del lavoro quotidiano nei campi. Il riconoscimento, come si evince dalla targa donata alla famiglia, premia il raddoppio della superficie produttiva, ma soprattutto la creazione di una nuova gamma di vini e il lancio del marchio “Il Rintocco” dovuti all’ingresso di Diego come titolare dell’impresa, avvenuto nel 2011. Il passaggio generazionale è avvenuto grazie alla lungimiranza dei genitori che hanno lasciato al figlio la libertà di adottare decisioni importanti per lo sviluppo aziendale, pur continuando ad aiutarlo. La produzione della Tenuta “Il Rintocco” è una vera espressione di profumi e di sapori autentici, orientata sui principali vini locali piacentini, tra cui Gutturnio, Bonarda, Ortrugo e Malvasia, completata da romantiche creazioni tutte da scoprire come “L’Attimo” e il “Nontiscordardime”, oppure il “Piacesecco”, uno spumante prodotto con uva marsanne tipica di questo territorio.

Alla consegna del premio sono stati presentati anche i risultati di un’indagine svolta da Agri2000 tra le 1.600 imprese emiliane che da Bologna a Piacenza hanno aderito al progetto. I dati raccolti nel territorio dell’Emilia, una delle zone a maggiore produzione agricola in Italia, evidenziano come quasi il 75% degli imprenditori agricoli sopra i 50 anni non abbiano ancora trovato un successore a cui affidare l’attività. Il 50% degli intervistati over 50 ha dichiarato che probabilmente la propria azienda nel futuro sarà venduta, mentre il 40% sarà affittato. L’83% delle aziende senza successore non sta al momento neanche tentando di individuarlo, mentre al 62% non interessa individuarlo neanche in futuro. Elaborando questi risultati, in base ai dati del settimo censimento generale dell’agricoltura secondo Agri2000 Net, in Emilia-Romagna, potrebbero chiudere appunto circa 30mila imprese su un totale di circa 43mila gestite da over 50 attualmente in attività. Il motivo principale che emerge dalle risposte dei produttori è la scarsa redditività dell’azienda che dissuade gli imprenditori dalla voglia di continuare a portare avanti l’impresa, anche se molti degli interpellati (70%), sostengono che l’elemento “passione” avvicina e spinge i giovani verso quest’attività difficile, ma stimolante e ricca di opportunità.

«Per evitare di chiudere l’azienda – ha detto il responsabile di progetto AgriManager Camillo Gardini - è sempre più importante passare dalla mentalità di produttori a quella di imprenditori. Il progetto AgriManager è un percorso unico in Europa per far crescere le conoscenze degli imprenditori agricoli di territori ampi e definiti, per adottare cambiamenti radicali nei metodi di coltivazione con l’introduzione di nuove tecnologie per ridurre l’impiego di mezzi di produzione come concimi, agrofarmaci e biostimolanti e per ottimizzare l’utilizzo di acqua». Il vicedirettore Generale di Emil Banca Gianluca Pavan ha espresso «soddisfazione per un progetto come questo che aiuta a crescere l’imprenditorialità di chi gestisce le aziende del settore agroalimentare con innovazioni che vanno verso tecnologie 4.0 per ridurre i costi e aumentare la sostenibilità delle imprese». Inoltre, ha sottolineato l’attenzione al settore agricolo posta dalla banca attraverso le attività di specialisti del settore in grado supportare la crescita delle imprese agricole del territorio. La maggioranza delle aziende che hanno aderito al progetto (49%) è gestita da imprenditori compresi nella fascia di età tra i 41 e i 60 anni, il 14% ha meno di 40 anni, il restante 37% ha più di 60 anni. Gli indirizzi colturali prevalenti sono i seminativi, la frutticoltura, l’orticoltura, il vitivinicolo e la zootecnia.

Al premio era associata anche la donazione di prodotti agroalimentari per un valore di mille euro alla Cooperativa Sociale il Germoglio Onlus, ente del terzo settore del territorio per la quale era presente il presidente Mariano Cobianchi che ha illustrato la storia di questa cooperativa per l’inserimento lavorativo per persone svantaggiate che opera principalmente nel settore floro-vivaistico, giardinaggio e servizi di igiene ambientale. Principalmente sono persone disabili, ma anche in stato di detenzione, con problemi di tossicodipendenza o alcolismo. Nata per produrre coltivazioni orticole e sviluppatasi negli anni in diversificate attività a supporto di queste persone e delle loro famiglie e che oggi ne impegna in varie attività complessivamente circa 140 e che comprende anche un ristorante di qualità, il “Germoglio in tavola”.

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