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Il confronto

I suinicoltori di Coldiretti: «Chiediamo azioni con la massima urgenza»

Peste suina, Gallizioli: «Bene la disponibilità di Opas al ritiro delle carni nelle zone di restrizione, appello a tutta la filiera»

Di fronte alla diffusione della Pesta Suina Africana, bisogna agire al più presto con un massiccio contenimento dei cinghiali. Lo hanno ribadito i suinicoltori di Coldiretti Piacenza nel pomeriggio di ieri, martedì 27 febbraio, nel corso dell’incontro che si è svolto nella sala riunioni dell’associazione tenuto dal direttore Roberto Gallizioli alla presenza della presidente della Provincia Monica Patelli.

La Peste Suina Africana, veicolata dai cinghiali che purtroppo si sta diffondendo nel Piacentino, richiede azioni di contrasto da intraprendere con la massima urgenza. La situazione è grave, perché a rischio vi è l’intero comparto suinicolo e i nostri allevatori stanno già subendo ingiuste speculazioni sui prezzi, tema sul quale Coldiretti ha chiesto alla Provincia il massimo supporto, anche attraverso la cabina di regia istituita proprio in Provincia per arginare la proliferazione dei cinghiali, il vero veicolo di diffusione del virus.

«Ringraziamo la presidente – commenta il direttore – che ha accolto il nostro invito a partecipare e ha condiviso le nostre forti preoccupazioni, rassicurandoci che l’attività posta in essere dalla cabina di regia sarà intensa, immediata e con l’obiettivo prioritario di ridurre drasticamente la popolazione dei cinghiali. In un momento così delicato – prosegue Gallizioli – serve inoltre responsabilità dell’intera filiera, a cui rivolgiamo un appello. Al riguardo accogliamo con favore l’iniziativa della cooperativa Opas (cooperativa di suinicoltori e organizzazione del prodotto più grande d’Italia) che ha dato disponibilità per lavorare le carni di maiale, anche di allevamenti non associati, con sede nelle zone di restrizione 1 e 2, in cui rientra la quasi totalità dei comuni della provincia di Piacenza. Una risposta – spiega Gallizioli - che abbiamo condiviso con i nostri allevatori che lamentano già da mesi la difficoltà di commercializzare le carni assolutamente sicure dei capi allevati che sono sani, e che quindi possono essere utilizzate per tutti quei canali della salumeria e per tutti i Paesi che non pongono restrizioni all’import. Già provate da continue restrizioni e da investimenti nella biosicurezza, le aziende – denuncia Gallizioli - non possono più subire speculazioni e quindi è necessario che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte affinché tutti possano continuare a lavorare, per salvaguardare un comparto cardine del Made in Italy agroalimentare. Ci auguriamo che altri seguano l’esempio di Opas, che ha fatto propria una richiesta da tempo sollecitata da Coldiretti per dare una risposta concreta alle difficoltà degli allevatori, emerse anche negli incontri territoriali Orgoglio Coldiretti che stiamo organizzando sul territorio».

Infine, l’incontro di ieri è servito per fare il punto sulla prevenzione: abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Emilia Romagna - conclude il direttore - l'uscita quanto prima di un ulteriore bando integrativo per completare l'attività di biosicurezza delle nostre aziende agricole accelerando l'iter di pagamento delle domande già presentate. Il nuovo bando, fortemente voluto da Coldiretti, aprirà il prossimo 4 marzo.

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