rotate-mobile
La vertenza

Vigilanza privata, i confederali: «Cinquecento lavoratori "poveri" anche a Piacenza»

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: «Il loro è un ruolo importante a cui non corrisponde, però, il necessario riconoscimento per professionalità ed impegno»

Il settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari costituisce un pilastro importante per la tutela della sicurezza pubblica e privata anche a Piacenza dove conta oltre 500 addetti. «Il loro è un ruolo importante a cui non corrisponde, però, il necessario riconoscimento per professionalità ed impegno. Il Contratto collettivo nazionale di lavoro, infatti, è scaduto da quasi otto anni e le paghe oscillano tra i 900 e i 1.000 euro al mese: anche Pacenza deve fare la sua parte per questa battaglia che riguarda la dignità del lavoro e la nostra sicurezza», spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Piacenza in una nota.

Il 6 aprile è previsto un nuovo incontro per il rinnovo del contratto, e si intensificano in Emilia-Romagna le mobilitazioni e le iniziative a sostegno della vertenza. In tutti i territori si stanno svolgendo da settimane assemblee unitarie di Cgil, Cisl, Uil: si stanno inviando alle committenze pubbliche e private lettere di denuncia di salari, non più conformi all’art.36 della Costituzione

«Anche a Piacenza stiamo seguendo da vicino questa vertenza perché riguarda la dignità del lavoro: gli stipendi delle guardie giurate (1.050 euro al mese, mediamente) e degli operatori dei servizi fiduciari (stipendio medio mensile 872 euro) sono palesemente in contrasto con l`articolo 36 della Costituzione che recita come chi lavora ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un`esistenza libera e dignitosa», ricordano Cgil, Cisl e Uil di Piacenza. «Inoltre - proseguono - l'emergenza Covid ha fatto emergere l`importanza della vigilanza privata che è sotto agli occhi di tutti come sempre più spesso gli enti pubblici ricorrano ai servizi di sicurezza erogati dagli istituti di vigilanza privata».

DE MICHELI (PD): «INTOLLERABILE CONTRATTO SCADUTO DA 8 ANNI, INTERVENGA IL GOVERNO» - 

«Le condizioni retributive nelle quali operano i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari sono inaccettabili. Non è tollerabile che il contratto collettivo nazionale di un comparto di fondamentale importanza sia scaduto da quasi otto anni, con stipendi ridotti a cifre che talvolta non arrivano a mille euro al mese. Un'emergenza che tocca la provincia di Piacenza con i suoi 500 addetti, così come tutto il territorio nazionale». Lo afferma la parlamentare del Partito Democratico Paola De Micheli.  «Proprio perché gli enti appaltatori di questi servizi sono in gran parte di natura pubblica, - prosegue - come ospedali e ministeri, occorre al più presto un intervento del Governo e del Ministero del Lavoro, per favorire l'esito positivo di una vertenza che si trascina da troppo tempo senza soluzioni. In questi giorni di mobilitazione, voglio dare tutto il mio sostegno a Cgil, Cisl e Uil e alla loro battaglia per affermare il diritto a una retribuzione congrua per i lavoratori del settore, in nome dell'articolo 36 della Costituzione che sancisce il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vigilanza privata, i confederali: «Cinquecento lavoratori "poveri" anche a Piacenza»

IlPiacenza è in caricamento