Lirica al Municipale, La Boheme
La Stagione lirica 2016/17, dopo il successo dell'esordio con "Un ballo in maschera", proseguirà venerdì 4 novembre alle 20.30 e in replica domenica 6 novembre alle 15.30 con La Bohéme di Giacomo Puccini, in scena al Municipale dopo 14 anni di assenza grazie ad una coproduzione internazionale.
A 120 anni dalla prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino, La bohème - che consacrò la collaborazione di Puccini con i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa - è l’opera più celebre del compositore toscano. L’allestimento proposto in stagione prevede la regia di Cristina Mazzavillani Muti e la direzione di Nicola Paszkowski alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza e delle Voci Bianche del Coro Farnesiano di Piacenza, istruito da Mario Pigazzini.
Sabato 5 novembre le luci del Municipale si accenderanno invece sul musical Mimì è una civetta, una coproduzione tra Ravenna Festival-Teatro Alighieri di Ravenna e Fondazione Teatri di Piacenza. Così, dopo la partitura “originale” di Bohème, sarà proposta la sua “rilettura”, o meglio un’opera, quasi un musical, del tutto nuova che da essa prende le mosse:
Mimì è una civetta è un divertissement à la bohémienne commissionato al giovane e versatile musicista Alessandro Cosentino, mentre regia e coreografie sono state affidate al newyorkese Greg Ganakas. Alla band - che è parte integrante della scena come in alcuni musical di successo - si aggiungeranno, in alcuni momenti dello spettacolo, le improvvisazioni e i virtuosismi della fisarmonica di Simone Zanchini e della tromba di Fabrizio Bosso, ovvero due dei più straordinari jazzisti italiani.
Il titolo è una citazione tratta dal terzo quadro del libretto di Illica e Giacosa, una frase pronunciata da Rodolfo. Da un libretto che, però, in questa veste, è stato liberamente adattato da Cristina Mazzavillani Muti (che ha ideato il progetto) con la collaborazione di Anna Bonazza: attualizzato nei recitativi, trasformati in veri e propri dialoghi, ma al tempo stesso fedele all’originale nelle forme chiuse, arie, duetti, cori. Pagine queste che anche in musica rispettano le straordinarie linee melodiche di Puccini, seppure in un tessuto strumentale e in un impianto d’insieme che Alessandro Cosentino ha ripensato in chiave del tutto moderna: ritmi swing e gypsy iazz, sonorità pop e percussioni rock, con aperture alle avanguardie novecentesche come alle distorsioni elettroniche del nuovo millennio.