mostra personale di andrea marco ghia "viaggio nell'immaginario profondo tra visione e realtà"
Alla Galleria d'Arte Contemporanea ?Studio C? di Piacenza, in via Giovanni Campesio 39, si inaugura sabato 9 dicembre, alle ore 18, la mostra personale di Andrea Marco Ghia dal titolo ?Viaggio nell?immaginario profondo tra visione e realtà?. Nato ad Alba, attualmente vive e lavora in Lussemburgo. Dopo una laurea in chimica farmaceutica, ha frequentato pure l?Accademia di Belle Arti di Arlon (Belgio) scegliendo come indirizzo formativo la ?fotografia?. Per diversi anni, quindi, si è dedicato prevalentemente a questa forma artistica, avvicinandosi poi alla pittura. Articolato e complesso, dunque il suo percorso nel mondo dell?arte, fatto di mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali Europee. Attraverso l?applicazione costante, la ricerca e la visita attenta e metodica a musei e pinacoteche è così giunto alla costituzione di una nuova Corrente pittorica, il ?Photo Dreams Painting? che esprime una inedita modalità di operare sulla tela unendo insieme tecniche e stili diversi eppure perfettamente coesi ed armonici. E di questo si sono resi subito conto importanti critici ed operatori del settore artistico sia nazionale che internazionale. In quest?ultimo periodo, infatti, parteciperà a Londra all?asta ufficiale del ?London Art Fair?. Pittura, dunque, intesa non soltanto come momento di ispirazione e contemplazione, ma anche come conoscenza e mestiere, esperienza e lavoro.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell?arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella del nostro artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi lavori, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Marco Ghia, le luminose visioni marine, i poetici interni e poi le sue figure femminili, leggere e delicate, sensuali e romantiche, trasmettono all?osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro ?essere? e del nostro ?esistere?.
La rassegna che chiuderà il 21 dicembre, sarà introdotta dal gallerista e critico d'arte Luciano Carini.