Vigili del fuoco pronti alla tradizionale arrampicata alla Pietra Perduca
Il primo settembre la giornata aperta a tutti e dedicata alla memoria di quattro pompieri: sport, buon cibo e relax all’aria aperta in Valtrebbia
Tona l’imperdibile appuntamento dei Vigili del fuoco a Pietra Perduca (vicino a Travo) il primo settembre. La manifestazione, nata nel 2004, accoglie non solo gli addetti ai lavori, ma un pubblico sempre più numeroso. La palestra di arrampicata dedicata a quattro pompieri scomparsi - la giornata si aprirà con una messa - ha raggiunto una notorietà che va oltre la nostra provincia, tanto che se ne sono occupate diverse riviste sportive del Cai e quella europea European Climbing Report “ UP “.
Nel 2004, alcuni colleghi Vigili del fuoco di Piacenza in servizio e in pensione ebbero l’idea di creare una palestra di arrampicata sulla Pietra Perduca. Venne chiesto aiuto ad alcuni amici del Cai di Piacenza: Lucio Calderone, Piero Repetti, Eugenio Pinotti che accolsero subito. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione nazionale dei vigili del fuoco di Piacenza in collaborazione con il Comando provinciale.
La palestra con quindici vie, che tecnicamente non sono difficili, durante l’anno è frequentata da diversi amatori di questo sport che coinvolgono anche i loro famigliari.
In primavera e in estate gli appassionati, che vengono anche da fuori provincia, possono rimanere tutta la giornata bivaccando nel boschetto sottostante alla roccia, che è attrezzata con tavoli e una fontanella di acqua potabile gustando cosi all’aria aperta l’ambiente unico che circonda tutta la Pietra Perduca. Fondamentale, infine, per la riuscita delle giornate l’appoggio dall’Associazione Amici di Perduca.
Domenica dunque, la giornata si aprirà con la messa di don Esopi alla chiesetta di Sant’Anna. Poi, tante prove pratiche anche per i più piccoli, solidarietà, buon cibo e una bella giornata all’aria aperta.
«In questo posto unico e incantevole - afferma l’Associazione nazionale vigili del fuoco - ci dà modo di riflettere e ricordare tutti quei nostri colleghi con cui molti di loro abbiamo condiviso gioie e dolori e scoperto quei forti valori della solidarietà che, con la professione svolta per anni, ci ha trasmesso».
