Galleria Alberoni, visita guidata in bicicletta "Attraverso la città"
Dopo l’ottima partenza della mostra evento Attraverso. La Croce di Lampedusa racconta Piacenza attraverso lo sguardo di nove fotografi, inaugurata sabato 23 settembre e visitata nei primi giorni di apertura da circa 200 persone, domenica 1 ottobre 2017 va in scena il secondo evento collaterale intitolato Attraverso la città.
Opera Pia Alberoni, Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio e Associazione Velòlento propongono una visita guidata in bicicletta alla scoperta dei più preziosi e antichi Crocifissi dipinti e scolpiti custoditi nelle Chiese cittadine.
Un percorso in bicicletta, a cura di Maria Rosa Pezza, per scoprire i tesori e la bellezza della nostra città e una mobilità sostenibile. Il ritrovo è previsto alle ore 14.45 davanti alla Chiesa di San Savino che costituisce la prima tappa di questa biciclettata culturale.
Il percorso infatti avrà inizio con la visione del Crocifisso ligneo del XII secolo custodito nella Chiesa di San Savino, proseguirà con la visione dell'antico Crocifisso della Chiesa di Santa Brigida e di quello realizzato da Jan Geernaert custodito nella Chiesa di San Dalmazio; la visita permetterà inoltre di accedere alla Chiesa di Santa Chiara e di apprezzare l'antico Crocifisso in essa esposto.
L'itinerario si concluderà con la visione della Basilica di Sant'Antonino che presenta lo straordinario gruppo ligneo della Crocifissione realizzato nel XV secolo. Il percorso si concluderà alle 18.20 circa presso la Basilica di Sant’Antonino. In caso di pioggia l’iniziativa sarà annullata.
Questo secondo evento collaterale alla mostra che ha per protagonista la Croce di Lampedusa nel suo incontro con la città di Piacenza, vuole, proprio a partire dalla contemporaneità del simbolo costruito con i legni consunti delle barche dei migranti, risalire nella storia e svelare ai visitatori i più antichi Crocifissi realizzati, esposti e custoditi nelle Chiese cittadine. Sarà un’occasione anche per vedere alcune Chiese meno accessibili come, per esempio, Santa Chiara.
La Galleria Alberoni aperta venerdì, sabato e domenica pomeriggio
Per tutti coloro che non potranno partecipare alla biciclettata culturale, domenica 1 ottobre, alle ore 16, presso la Galleria Alberoni, si terrà la visita guidata alla scoperta del patrimonio artistico e scientifico del Collegio e della Galleria Alberoni. L’itinerario condurrà anche alla scoperta della mostra fotografica attraverso, che in 50 foto e alcuni suggestivi ingrandimenti racconta l’incontro tra la Croce di Lampedusa e la città di Piacenza.
La mostra è visitabile venerdì, sabato e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Percorsi accompagnati alla mostra, alla Galleria e al Collegio (Ecce Homo, Appartamento del Cardinale e Biblioteca monumentale)
venerdì e sabato, alle ore 16.00 e alle ore 17.00
Visita guidata alla mostra, alla Galleria e al Collegio (Ecce Homo, Appartamento del Cardinale e Biblioteca monumentale) domenica, ore 16.00
DENTRO LA VISITA
Una biciclettata in 5 tappe alle scoperta dell’arte del Crocifisso in Piacenza
San Savino – I Mosaici e il Crocifisso XII secolo
La Chiesa, voluta dal secondo vescovo di Piacenza, Savino, si trovava un tempo in una delle aree cimiteriali esterne alle mura della città. Ricostruita più volte nei secoli, presenta oggi tracce di stili e architettonici e interventi diversi. Vanta all'interno vaste aree di pavimentazione musiva ed un crocifisso ligneo del XII secolo.
Santa Brigida – Il Crocifisso ligneo di san Raimondo Palmerio
Piazza Borgo, culla della crescita della borghesia nella nostra città, ospita dal IX secolo un luogo di culto dedicato ad una santa irlandese: Brigida di Kildare. In passato fu luogo di sosta e accoglienza di pellegrini principalmente irlandesi. Non stupisce che la tradizione ricordi la devozione di un noto pellegrino, Raimondo Palmerio , per il crocifisso ligneo conservato in questa chiesa.
San Dalmazio – Il Crocifisso di Jan Hermansz Geernaert (XVIII seolo)
Originariamente (XI secolo) chiesa di un piccolo monastero con funzione di priorato, dipendente dal più noto monastero benedettino di Val Tolla. E' l'unica realtà intra moenia tra quelle prese in considerazione in questo itinerario. Soppressa nel 1800 venne riaperta come oratorio ducale al tempo di Maria Luigia d'Austria quindi oratorio Reale con Carlo III di Borbone.
Notevoli la cripta e il crocifisso ligneo del maestro fiammingo Jan Geernaert.
Santa Chiara – Crocifisso consegnato dagli Angeli
Chiesa del XIII secolo ricostruita nella prima parte del 1600, faceva parte in origine di un antico complesso monastico. All'interno, nella sfarzosa decorazione, un crocifisso di ignota origine. Fu nei secoli considerato miracoloso e portato in processione in Cattedrale una volta all'anno con grande concorso di popolo.
Basilica di Sant'Antonino – Gruppo ligneo della Crocifissione (XV secolo)
La visita termina presso la chiesa dedicata al Santo patrono di Piacenza il cui corpo martirizzato venne riconosciuto da S. Savino. Anche questa chiesa, sorta nei pressi di un'area cimiteriale della città, ha subito numerosi interventi nel corso dei secoli. Tra le diverse opere di arte sacra, considerevole è il gruppo ligneo della crocifissione del XV secolo.
Raduno alle 14,45 presso San Savino.
Fine visita alle 18,20 presso S.Antonino.
DENTRO LA MOSTRA
ATTRAVERSO è una emozionante mostra fotografica evento, che presenta circa 50 immagini, stampate in alta qualità, in un viaggio attraverso la Croce di Lampedusa e la città di Piacenza, suddiviso in tre sezioni.
La mostra si propone di collegare Piacenza e il mondo. Se da un lato infatti ogni fotografia ritraendo la Croce di Lampedusa evoca la situazione attuale del mondo, nella quale oltre 65 milioni di persone, un numero senza precedenti, sono state costrette a fuggire dal proprio Paese, dall’altro ogni immagine svela un luogo importante della nostra città, carico di storia, di cultura, di spiritualità e di impegno nella cura e nel riscatto dell’uomo e delle sue fragilità.
Il percorso di mostra si presenta come un viaggio nel dramma dei migranti raccontato dai legni consunti della Croce di Lampedusa, ma anche come un cammino attraverso la storia e l’attualità di Piacenza.
L’itinerario vuole infatti raccontare Piacenza attraverso la Croce di Lampedusa.
La mostra, oltre alle fotografie esposte, propone anche ingrandimenti di alcune foto ritenute particolarmente simboliche.
I SEZIONE
Attraverso il sacro
Monastero delle Carmelitane Scalze di San Lazzaro
Situato a Piacenza, in Via Spinazzi, è intitolato a "San Giuseppe e Santa Teresa" e in esso la comunità si è trasferita il 22 aprile 1964, da un precedente monastero che si trovava sullo stradone Farnese.
Il complesso è disposto a quadrilatero attorno a un chiostro che, seppure con linee moderne, richiama la tradizionale struttura monastica. Al fianco dell'ingresso si trova la chiesa improntata a una estrema semplicità, ma con alcune importanti opere, come i dipinti del Solimena raffiguranti la Madonna e santa Teresa d'Avila e un crocifisso di un anonimo scultore del Seicento. Le suore vivono in clausura secondo la regola di Santa Teresa di Gesù, ma la chiesa è aperta al culto e il monastero ospita incontri di preghiera.
Uno di questi incontri spirituali ha visto la Croce di Lampedusa entrare con il suo carico di dolore e speranza tra le mura del Monastero, abbracciata da una comunità orante, fotografata da Angelo Bardini.
La Chiesa di San Donnino
Fu fondata nel IX secolo, in una zona a forte concentrazione di parrocchie, a contatto con la Francigena e nei pressi della via che conduceva alla Val Trebbia. Come testimonia una lapide conservata nella stessa, è stata consacrata nel 1236 dal cardinale piacentino Jacopo da Pecorara, maestro di Tedaldo Visconti, il futuro papa Gregorio X. L’impianto planimetrico e? a tre navate ma ben poco resta delle murature originali. L’attuale facciata, realizzata in stile lombardo da Camillo Guidotti, risale al 1889, il portale è ornato con le scene del martirio di S. Donnino, titolare della cattedrale di Fidenza. La chiesa ospita l'adorazione eucaristica continua del Santissimo Sacramento. La Croce di Lampedusa ha sostato in essa dialogando con lo splendido crocifisso in bronzo realizzato dallo scultore piacentino Giorgio Groppi nel 1982, ritratta da Roberto Ricci ed Ezio Molinari.
Basilica di Sant’Antonino
Quale che fosse il suo ruolo originario, cattedrale o chiesa cimiteriale, è indubbio che la chiesa di Sant’Antonino abbia giocato un ruolo fondamentale nella storia della città. In essa venne firmata la pace di Costanza, tra Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, dal suo capitolo proveniva Tedaldo Visconti, unico papa piacentino con nome di Gregorio X.
Fondata alla fine del IV secolo dal vescovo Vittore, tramanda le memorie e le reliquie di S. Antonino e del vescovo Savino. La sua forma “occidentata” cioè a croce latina orientata ad ovest è stata interpretata tanto come frutto di campagne costruttive successive che di un unico cantiere risalente al 1014; al XII secolo risale il portale scolpito con le immagini di Adamo ed Eva che enfatizza l'ingresso verso la francigena, a cui fu aggiunto, nel 1350, un pronao gotico.
La Croce di Lampedusa, anch’essa carica di storia, seppur recente, e del destino degli uomini del nostro tempo, è stata ritratta da Massimo Mazzoni in silenzioso dialogo sia con la facciata esterna, che con i volumi e i dipinti che adornano l’interno della basilica.
La Cattedrale di Piacenza
Costruita agli inizi del XII secolo, fu voluta dai piacentini di dimensioni e architettura maestosa e solenne, con la facciata ornata di sculture ricche di significato teologico. Poiché tutti coloro che partecipavano alla sua costruzione dovevano trovare in essa rappresentanza, furono realizzate le formelle delle sette corporazioni maggiori e l'affresco di San Cristoforo, il santo protettore dei traghettatori. Ogni generazione ha aggiunto qualcosa, gli affreschi devozionali del XIII e XIV secolo, il polittico del 1447, sfolgorante di guglie dorate, le cappelle e gli altari laterali e infine i grandi cicli affrescati che ornano presbiterio e cupola per i quali vennero scelti i maestri migliori: Procaccini e Ludovico Carracci, per raccontare il Nuovo Testamento, le storie della Vergine e la certezza della salvezza, il Morazzone e il Guercino per narrare l'antico, i profeti, le sibille che preconizzarono la venuta di Cristo e la redenzione. Ogni tempo ebbe il suo stile, ogni generazione la sua testimonianza di fede, e ancora oggi la cattedrale è testimone dei sentimenti della comunità piacentina.
La Croce di Lampedusa fotografata da Massimo Mazzoni sul sagrato e tra le decorazioni geometriche della pavimentazione interna, in dialogo con i grandi volumi architettonici e il gioco di luci e ombre del tempio, ha portato in essa, la storia, gli interrogativi dell’uomo contemporaneo.
L’Ecce Homo di Antonello da Messina e la Croce di Lampedusa
Se all’inizio della storia del Cristianesimo la croce ha rappresentato la gloria di Cristo raffigurato come un sovrano in trono, a partire dal XIII secolo, è apparso nella rappresentazione il dolore del Figlio di Dio. Custodito al centro del Collegio Alberoni l’Ecce Homo di Antonello da Messina (1430-1479 ca) rivoluziona l’iconografia del dipinto di soggetto sacro e il sentire religioso del suo tempo. Il Cristo rivolge gli occhi allo spettatore, esprime intensamente i suoi sentimenti; la ripresa ravvicinata conferisce alla rappresentazione una forte carica drammatica, provocando in chi osserva un forte coinvolgimento emotivo.
Angelo Bardini e Anna Maria Belloni hanno fotografato la Croce di Lampedusa affiancata al volto di Cristo dipinto da Antonello. La Croce costruita con i legni consunti delle barche dei profughi e il suo silenzioso carico del dolore dell’uomo e il volto di Cristo “il cui sguardo si fa dura provocazione e struggente domanda: ho faticato invano?”
La Casa delle Suore Missionarie di S. Carlo Scalabriniane
La Congregazione fu fondata a Piacenza il 25 ottobre 1895, da Giovanni Battista Scalabrini, per la cura del migrante. Il carisma scalabriniano nacque infatti nel momento della grande emigrazione degli italiani verso le Americhe alla fine del secolo XIX.
A Piacenza le Suore dirigono e animano un prezioso centro di ascolto nel quale sono state accolte, fino a oggi, persone di 47 nazionalità differenti. Il centro propone una vera e propria scuola di lingua e cultura italiana, composta attualmente da otto classi per oltre 200 alunni, corsi di cucito per le donne e di giardinaggio per gli uomini; il centro inoltre gestisce un guardaroba a disposizione delle persone bisognose e sostiene, con derrate alimentari, circa 200 famiglie bisognose, italiane e straniere, presenti sul territorio. Nella notte del 1 marzo 2017 la Croce di Lampedusa carica della storia di tanti migranti è stata accolta nella casa madre delle Suore Scalabriniane in piazzetta San Savino dove è stata fotografata da Sergio Ferri.
II SEZIONE
Attraverso l’uomo
In questa sezione sono presentate le fotografie degli incontri della Croce di Lampedusa con i luoghi, i volti e le esperienze, attive nella nostra città, di cura dell’uomo e delle sue fragilità.
La Caritas Diocesana
La promozione dell'uomo e l'animazione alla carità passa soprattutto attraverso i servizi e le opere che la Caritas diocesana promuove a favore dei più poveri. Si tratta di quei segni concreti nei quali si rende visibile l'impegno cristiano nella carità e la "scelta preferenziale dei poveri".
Tutte le attività hanno come obiettivo incoraggiare le persone ad essere prime protagoniste della propria storia, consapevoli che ognuno è portatore di risorse che talvolta appaiono latenti, soprattutto nei momenti di solitudine, di abbandono e di sofferenza.
Il Samaritano è una piccola cittadella della carità, della cura e promozione dell’uomo dedicata al recupero di cose (mobili, vestiti e cibo invenduto), di saperi (mediante la collaborazione con sarte, artigiani, restauratori, ecc.), di persone, inserendo al lavoro soggetti svantaggiati (grazie ai laboratori di restauro e di sartoria), di stili di vita orientati alla sostenibilità e al riuso.
La Croce di Lampedusa, fotografata da Sergio Ferri, è entrata nella vita del Centro il Samaritano, incontrando numerosi operatori e volontari impegnati nella promozione dell’uomo, sostando nel guardaroba, che raccoglie e distribuisce gli abiti, e nel magazzino alimentare.
La Casa di Iris
Inaugurata nel 2011 la Casa di Iris è una struttura moderna dotata di tutti gli accorgimenti per poter accogliere, prendersi cura e assistere con la massima attenzione persone con malattie in fase avanzata a rapida evoluzione, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione non è più possibile. E’ un luogo ad alta specializzazione per quanto attiene la gestione dei sintomi fisici e psicologici e dove si considera il malato primariamente come una persona, dove si tutelano i bisogni psicologici di sicurezza e di appartenenza al proprio nucleo familiare e amicale, garantendo elevata qualità dell'assistenza e relazioni umane autentiche, indispensabili per favorire il mantenimento di una dignitosa qualità di vita. Il paziente viene non solo curato, ma preso in carico nella sua globalità di persona.
La Croce di Lampedusa, portando sui suoi legni tutta la fragilità dell’uomo, è entrata nella Casa di Iris, sostando per qualche ora nella sala polivalente insieme ai medici, al personale infermieristico, ai volontari, ai familiari e ai malati che hanno potuto stringersi a lei in riflessione e in preghiera.
Le foto di Angelo Bardini ci restituiscono l’intensità di questo incontro. “Attraverso di lei non passeranno eserciti, ma solo chi ha bisogno di amore e che amore saprà dare”
L’Associazione “La Ricerca”
Tutti hanno diritto a non essere lasciati soli. E’ la profonda convinzione che da più di 35 anni guida ogni azione dell’associazione “La Ricerca” di Piacenza, e che oggi le fa tendere la mano anche ai nuovi poveri tra i più poveri: i profughi che hanno lasciato il loro Paese per disperazione.
Nata per rispondere all’emergenza-droga, nel tempo questa onlus si è specializzata per aiutare le persone in difficoltà in tutti i cicli e periodi critici della loro vita (dall’infanzia e prima adolescenza alla costituzione di una famiglia, dalla maternità - paternità ai delicati anni della vecchiaia), in situazioni dolorose dovute alle diverse forme di dipendenza (non solo da sostanze, ma anche da alcol, psicofarmaci, gioco d’azzardo, social…) così come nella malattia (anche le più emarginanti come l’aids o la disabilità di natura psichiatrica) e nel dolore del lutto.
Ad oggi “La Ricerca” dispone di 4 strutture di accoglienza e cura, interviene sul territorio offrendoprogetti educativi e percorsi di recupero, sportelli dell’ascolto, gruppi di auto-mutuo-aiuto, che possono contare su professionisti altamente qualificati e su un nutrito gruppo di volontari. E una fede comune: l’attenzione all’Uomo nella sua interezza, certi della possibilità di riscatto di ognuno.
Carlo Pagani ha ritratto la Croce tra le persone che si sono strette intorno a lei presso la sede dell’Associazione.
La Casa “Don Venturini” (La Pellegrina)
Nei primi anni Novanta anche a Piacenza si manifesta il drammatico fenomeno dell’aids. Diocesi di Piacenza-Bobbio, Caritas e “La Ricerca” intervengono prontamente dando accoglienza alle persone ammalate e a rischio emarginazione. Nel 1992 viene inaugurata la Casa Accoglienza Don Venturini, Opera Segno del Sinodo Piacentino, aperta in collaborazione con Caritas diocesana per l’ospitalità a persone malate di Aids. La casa accoglie 10 ospiti grazie al lavoro di un equipe di operatori e di un gruppo di volontari. La struttura è impegnata in progetti di formazione, sensibilizzazione e prevenzione dell’aids rivolti a scuole, operatori sociali e sanitari, parrocchie, associazioni, gruppi informali di giovani e di adulti. Annamaria Belloni e Angelo Bardini hanno fotografato l’incontro tra la Croce e le comunità che vivono alla Pellegrina.
III SEZIONE
Attraverso la strada
La Via e il quartiere Roma
L'attuale via Roma, è il principale asse stradale della città in direzione est-ovest; la sua parte iniziale costituisce l'originario decumano del castrum di Placentia, mentre, a partire dall'incrocio con via Trebbiola, oltrepassate le mura romane, ricalca il tracciato della via Emilia. Una direttrice obbligata dunque, progressivamente assorbita all'interno della fascia urbanizzata, fino all'attuale piazzale Roma.
Il Quartiere Roma è da sempre zona di transito, di intensi contatti con l'esterno, punteggiato da strutture religiose, parrocchiali, monastiche, sedi di confraternite, ma anche locande e stazioni di posta. La sua natura di porta sul mondo è confermata dalla realizzazione della stazione ferroviaria, negli anni immediatamente successivi all'unità d'Italia, e dal tentativo di realizzare un sistema di giardini, come i Margherita, viali, che collegassero l’approdo ferroviario, con via Roma e con il cuore della città.
La Croce di Lampedusa è stata ritratta da Sergio Ferri per le vie e i giardini e nelle sedi delle esperienze di solidarietà e accoglienza attive nel quartiere Roma, oggi certamente il più multiculturale di Piacenza; qui si è fatta testimone delle fatiche e delle potenzialità nel cammino di costruzione di una nuova fratellanza.
Giuseppe Vommaro, il madonnaro
Non usa tele e pennelli, ma la strada e gessetti colorati.
A 23 anni ha maturato la scelta di diventare artista capace di dare vita, sui marciapiedi e nelle piazze d’Italia, a ingrandimenti di noti dipinti e sculture, soprattutto Madonne.
Giuseppe Vommaro è un madonnaro nomade: ha scelto infatti di fare del viaggio la sua casa e di appartenere a una tradizione artistica che affonda le sue radici nel Medioevo, ma che trova interpreti ancor oggi. Quando risiede a Piacenza, la sua abituale “tela” è Largo Battisti, nei pressi della Chiesa di San Donnino. Proprio su questo selciato, nella giornata di mercoledì 1 marzo, ha dato forma, figura e colore alla Croce di Lampedusa. Quella stessa sera la Croce lo ha raggiunto, stazionando a fianco della sua stessa raffigurazione, avvicinando idealmente la biografia dell’artista viaggiatore alle innumerevoli storie di viaggio appese ai suoi legni. La sua opera, come quella di tutti i madonnari, non può resistere che pochi giorni per poi svanire, ma la “sua Croce di Lampedusa” è stata catturata dagli scatti fotografici di Roberto Ricci e Filippo Tambresoni
COME E QUANDO VISITARE LA MOSTRA
In occasione della mostra ATTRAVERSO. La Croce di Lampedusa racconta Piacenza attraverso lo sguardo di nove fotografi, è programmata una nuova apertura straordinaria della Galleria e del Collegio Alberoni, che saranno pertanto visitabili dal 24 settembre al 5 novembre il venerdì, il sabato e la domenica pomeriggio.
(La mostra non sarà visitabile il 26 e 27 ottobre)
Si potrà accedere alla mostra alla Galleria e al Collegio con le seguenti modalità:
La mostra è visitabile venerdì, sabato e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Percorsi accompagnati alla mostra, alla Galleria e al Collegio (Ecce Homo, Appartamento del Cardinale e Biblioteca monumentale)
venerdì e sabato, alle ore 16.00 e alle ore 17.00
Visita guidata alla mostra, alla Galleria e al Collegio (Ecce Homo, Appartamento del Cardinale e Biblioteca monumentale) domenica, ore 16.00
Biglietti
La sola mostra in Galleria: € 2,50
Percorsi accompagnati e visite guidate: € 6,00
Visite guidate negli eventi collaterali: € 4,50
Istituti Scolastici costo classe €. 50,00
Informazioni
Galleria Alberoni, Via Emilia Parmense, 67
0523 322635 - 349 4575709 - 392 1530734
info@collegioalberoni.it www.collegioalberoni.it