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Aggressioni negli ospedali, Callori (Fd'I): «Indispensabile mappare il fenomeno»

Anche a Piacenza le violenze a medici ed infermieri sono all’ordine del giorno: spinte, botte, schiaffi, insulti e minacce verbali

Sono 1.142 le aggressioni registrate negli ospedali della Regione solo negli ultimi sei mesi del 2019. Significa 6 al giorno. Anche a Piacenza le violenze a medici ed infermieri sono all’ordine del giorno: spinte, botte, schiaffi, insulti e minacce verbali.  Il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Fabio Callori commenta i numeri raccolti dagli ospedali stessi, “parliamo di dati disomogenei e parziali perché non c’è una prassi né una norma che imponga di mappare il fenomeno. Ed è un fenomeno alla ribalta che riempie le pagine di cronaca: medici, paramedici, infermieri e tutto il personale sanitario sono sempre più spesso bersaglio di pazienti o di familiari. Ricordiamo un caso su tutti, avvenuto lo scorso giugno, al Guglielmo da Saliceto di Piacenza, quando due persone in attesa di assistenza avevano iniziato a discutere prima tra loro e poi con la guardia giurata in servizio ed infine prendendosela anche con un infermiere intervenuto per placare gli animi. Erano volati insulti, sputi ma anche pugni e minacce di morte, secondo chi era presente durante l’accaduto. La causa scatenante della furia? Pare fosse legata a dove attaccare il caricabatteria di un telefono. Quasi sempre basta un nulla”.

“Per quanto riguarda gli ambiti in cui si concentrano le aggressioni i più colpiti sono i posti di pronto soccorso e i reparti di psichiatria. A farne le spese nell’80% dei casi sono soprattutto gli infermieri. Considerando poi la «tipologia del danno», si vede che il disagio all’operatore è in cima, secondo posto è per le lesioni personali, mentre il terzo va a danni a cose e lesioni a persone. In generale, non è possibile effettuare un confronto con gli anni precedenti, proprio perché gli episodi non vengono rilevati ogni volta: manca un sistema di procedure univoco e omogeneo di raccolta e monitoraggio”. Per questo il candidato di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali Fabio Callori evidenzia il problema come uno dei punti principali sui quali dovrà lavorare la futura Giunta.  “Tutti i responsabili, dai sindacati alle forze dell’ordine, dall’assessorato ai tecnici del settore, dovranno contribuire a definire le linee pratiche allo scopo di mappare il fenomeno. Gli operatori socio-sanitari dovranno arrivare a sentirsi responsabili di inefficienze e ritardi, cosa che tuttora li spinge spesso a non segnalare episodi di cui sono vittime. E sarà anche indispensabile che persone in sofferenza possano sentirsi assistiti nelle migliori condizioni possibili”.

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