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Il dibattito

Bongiorni: «Per piazza Cittadella non c’era un piano B»

Dubbi di Fdi e ApP sul futuro del percorso e su Gps. Il direttore generale del Comune Canessa: «Mai in dieci anni avevamo richiamato al suo dovere il privato, ora sì». Trenta giorni di tempo per le garanzie bancarie

«Pratica difetta, pratica sospetta, dicevamo a luglio. E avevamo ragione, la gattina frettolosa fa i mici ciechi». Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, attacca così la decisione della Giunta Tarasconi di sottoscrivere l’addendum con la società “Gps” (ex Piacenza Parcheggi). Il tema è noto: mancano ancora le garanzie bancarie per la realizzazione del parcheggio interrato. Il termine era il 20 gennaio, poi prorogato al 31. Il Comune ha chiesto di fornirle entro trenta giorni, ma Gps ha spiegato che avrebbe tempo fino alla fine di marzo. 

«Il gestore - è la critica di Fdi - è salvo in caso di ritardi. Gps intanto guadagna dalle soste blu, mentre noi attendiamo le garanzie bancarie», ha rilevato Soresi in commissione. «Avevamo già evidenziato che l’interesse pubblico del progetto non fosse più presente. Una società debitrice che si è vista scontare il canone, ora aumenta gli incassi grazie alle soste aumentate. Cosa succede se ora non vogliono costruire il parcheggio? Ci si sta incaponendo e basta, forse perché il sindaco ci ha messo molto la faccia, a livello politico. Berra del Pd dice che siamo disfattisti? No, siamo realisti, non tifiamo contro la città, ma contro un progetto che sta facendo arrabbiare i piacentini».

L’ASSESSORE: «PRIMA POTEVAMO SUBIRE UN CONTENZIOSO, ORA POSSIAMO RECEDERE»

L’assessore Matteo Bongiorni (lavori pubblici) ha minimizzato l’attesa per le garanzie bancarie. «Non sono l’avvocato difensore di Lodetti Alliata, presidente di Gps. La tempistica non è governabile dal Comune o dal privato, se il tema è la bancabilità dell’opera. Noi vogliamo portare a termine una vicenda che ha un lungo corso, per sistemare un comparto del centro di fronte a Palazzo Farnese».

«Abbiamo messo le carte a posto, i tempi non sono allineati, l’entrata in vigore dell’aumento dei parcheggi è naturale. Si è lavorato molto, sarebbe miope non avere prudenza nel risolvere una vicenda che galleggia da anni. Anche la Banca di Piacenza sta lavorando nell’operazione, oltre alla Banca del Fucino».

«Non c’era un piano B nella vicenda piazza Cittadella. Se non avessimo agito, potevamo subire un contenzioso. Abbiamo accelerato nei mesi scorsi per sapere il nostro destino una volta per tutte. Se si tratta di aspettare qualche settimana, dopo venti giorni di ritardo, non è un problema. Se arriveranno i documenti, andremo avanti. Altrimenti l’accordo recede».

Fratelli d’Italia ha incalzato ancora con Gloria Zanardi. «Però il Comune - ha osservato la consigliera - non si è fatto vivo con Gps il 31 gennaio per chiedere che fine avessero fatto le garanzie. E la società si giustifica dicendo che può disporre di ulteriori 60 giorni di tempo, quindi fino a marzo, per le certificazioni bancarie. Intanto gli aumenti ai piacentini sono scattati il 1° gennaio. Se fanno passare quattro anni di tempo, cosa facciamo? Questo "piano A" non è che sia una buona idea». «Perché non abbiamo allineato gli aumenti tariffari con la presentazione delle garanzie?», è la polemica di Luca Zandonella (Lega).

CANESSA: «SE NON ARRIVANO LE GARANZIE IL CONTRATTO TERMINA»

Nel dibattito è intervenuto anche il direttore generale dell’ente, Luca Canessa. «Non abbiamo mandato una diffida il 5 febbraio - ha precisato il dirigente - ma avviato “un procedimento per la risoluzione del contratto per grave impedimento”. Se entro 30 giorni il privato non dà giustificazioni, il contratto è risolto. Mai era uscito da questo ente, in dieci anni, un atto del genere. Se le garanzie non arriveranno, il contratto termina. Non ci sarà una lunga attesa. Non sono d’accordo sul fatto che il privato farà valere delle clausole. Faccio anche presente che da tempo il Comune non chiedeva al privato la certificazione antimafia, che noi abbiamo richiesto».

BARBIERI: «MA QUALE IMMOBILISMO, SI DOVEVA VALUTARE L’INTERESSE PUBBLICO»

Molto critica sulla vicenda l’ex sindaco Patrizia Barbieri. «La partita è politica, visto quello che è stato detto in campagna elettorale. Nei dieci anni passati non c’era modo per contestare nulla al privato. Il problema nasce nel 2020 con il Covid, quando la società sostiene di avere avuto una perdita economica a causa della pandemia. Non mi va bene che qualcuno dica che veniamo da dieci anni di immobilismo, prima si doveva capire l’interesse pubblico. La sostenibilità dell’operazione non la vedevo prima e non la vedo ancora di più adesso. E mi dicono che ci sono dei problemi con la Soprintendenza sul progetto, voci di corridoio.

«No - ha risposto Bongiorni all’ex sindaco - non si parla di Cittadella, ma l’integrazione tra Cittadella e la riqualificazione di piazza Casali. Questo secondo progetto va ammornizzato con quello precedente, visto che il comparto è il medesimo. I due progetti vanno accorpati».

APP: «CON CHE FACCIA COSTRUIAMO IL PARCHEGGIO CON GPS?»

«Alternativa per Piacenza - ha preso la parola Luigi Rabuffi - è sempre stato contraria, 15 milioni di euro sono una spesa assurda, un posto auto costa più di un appartamento. L’addendum è stato firmato il 22 dicembre, 142 giorni dopo il voto di luglio dell’aula. Il 1° agosto il privato poteva confrontarsi con le banche per ottenere queste garanzie».

«Dire che 15-20 giorni non fanno la differenza - ha rincarato la dose il collega Stefano Cugini - dopo che a luglio avete corso in poche ore per approvare l’atto. Basta digitare su internet chi sia il gestore e l’indice di gradimento che ha in tutta Italia. Società che il 20 gennaio doveva spiegare il perché del ritardo. Con quale faccia andiamo avanti con quest’opera, con un soggetto del genere? Se avete il coltello dalla parte nel manico come dite, cosa stiamo ad aspettare?».

IL PD: «IDEE CHIARE ADESSO, MENTRE NEL PRECEDENTE MANDATO…»

Il centrosinistra ha fatto da scudo a Bongiorni e alla pratica. «Lo sblocco - ha dichiarato Salvatore Scafuto (Pd), provocando l’ira dell’ex sindaco Barbieri, che ha abbandonato l’aula - è arrivato grazie alla Giunta Tarasconi con i tecnici. Eravamo in una posizione di debolezza, ora non lo siamo più e possiamo contestare inadempimenti. Inoltre abbiamo recuperato i soldi delle concessioni e stabilito un cronoprogramma dei lavori. Se si pensava che questo progetto non era corretto, lo si poteva dire cinque anni fa».

«Se l’addendum è stato firmato il 22 dicembre - ha fatto notare Angela Fugazza (Civica Tarasconi) - senza niente in mano con cosa potevano andare davanti alle banche? Giusto agire con prudenza, come Comune, nel contesto. Inoltre abbiamo ottenuto anche la fidejussione».

«Tarasconi è partita con le idee chiare - ha espresso Andrea Fossati, capogruppo Pd - già in campagna elettorale. Forse in città non si era abituati ad una vitalità del genere, siamo andati spediti. Barbieri ha detto che stavano ancora cercando l’interesse pubblico nei cinque anni precedenti, la Giunta Tarasconi l’ha individuato in qualche mese. Qualcuno già suonava il “de profundis” pure sui soldi dei canoni di concessione, ora abbiamo recuperato pure quelli. Non capiamo l’astio dell’opposizione, indecoroso che si tifi contro piazza Cittadella».

«Non tifo per l’immobilismo - gli ha replicato Barbara Mazza (Civica Barbieri) - né contro il progetto, che però ha delle riserve». «ApP - è la riflessione di Boris Infantino (Pc Coraggiosa) - non vuole fare il parcheggio, il centrodestra invece cosa vuole? Le loro questioni sono campate per aria».

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