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Carini (Pd): “Dalla Regione nuovo impulso per la formalizzazione della Breast Unit a Piacenza”

“Dall'assessorato regionale alla Sanità c'è un nuovo impegno per consentire a Piacenza di raggiungere al più presto i requisiti per insediare un'unità senologica qualificata secondo gli standard europei, la cosiddetta Breast Unit”. A dare la notizia è il consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, che oggi è intervenuto in aula nel corso del dibattito in Assemblea Regionale dedicato alla medicina di genere, legato ad una serie di risoluzioni alla fine tutte approvate. Nel suo intervento durante la discussione, Carini ha dato pieno appoggio alla risoluzione presentata dalla collega Roberta Mori che invita la giunta regionale a sostenere alle esperienze territoriali particolarmente virtuose nell'azione di prevenzione e di cura del tumore al seno: “Tra queste vi è – ha ricordato Carini - anche quella dell'azienda sanitaria di Piacenza ormai prossima ad ottenere la qualifica di Breast Unit secondo i requisiti imposti dall'Unione Europea. Si parla da alcuni mesi del fatto che le strutture sanitarie già presenti del nostro territorio soddisfano il 90 per cento degli standard richiesti, ora dall'assessorato alla Sanità è giunto un impegno perchè in tempi rapidi sia colmato quel 10 per cento mancante. Piacenza si è già distinta per l'alta professionalità e per le eccellenze in questo campo, e con il riconoscimento della Breast Unit potremmo diventare attrattivi anche per territori limitrofi che non vantano il nostro grado di specializzazione nella cura dei tumori al seno”. La risoluzione approvata dall'assemblea – fa notare Carini – invita a sostenere le esperienze territoriali già in essere di organizzazioni integrate dirette a percorsi strutturati e favorire la costituzione, attivazione e certificazione, come raccomandato dall’Unione europea, di quelle che rispondano ai requisiti qualitativi specifici richiesti, in una logica di solida rete di trattamento del tumore al seno per la salute e la vita delle donne. Questo tipo di azioni s'inserisce in una riflessione più ampia che riguarda l'esigenza di estendere in tanti settori della medicina la logica di genere, perchè è sempre più evidente che gli stessi farmaci influiscono diversamente sugli uomini e sulle donne e le differenze di genere impongono trattamenti e terapie sempre più specializzati sulla base del sesso”.

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