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Venerdì, 26 Aprile 2024
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118, Cavalli: «Carini ha disatteso le ragioni del territorio per sottostare a quelle di partito»

“Non sarà la Regione a decidere sul 118 di Piacenza. La conferenza socio sanitaria - che oggi si è formalmente espressa contro l’accorpamento - ha piena autonomia, riconosciuta dalla stessa legge regionale. Le firme dei 48 sindaci del territorio "inchiodano" l’assessore Lusenti»

“Non sarà la Regione a decidere sul 118 di Piacenza. La conferenza socio sanitaria - che oggi si è formalmente espressa contro l’accorpamento - ha piena autonomia, riconosciuta dalla stessa legge regionale. Quindi le firme dei 48 sindaci del territorio, a questo punto, ‘inchiodano’ l’assessore Lusenti. Piacenza ha ora le carte in regola per sfilarsi dall’unificazione con Parma e Reggio Emilia”. Lo spiega il consigliere della Lega Nord Stefano Cavalli nel giorno della firma, da parte della conferenza socio sanitaria territoriale, del documento condiviso contro l’accorpamento delle centrali operative del 118.

“Ora che la conferenza ha espresso - nero su bianco - la propria ferma volontà di mantenere il 118 sul territorio, la legge regionale 29 del 2004 ne tutela la volontà e l’autonomia. La conferenza socio sanitaria garantisce infatti ‘la partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria regionale e locale’. In base alla legge, inoltre, i piani attuativi locali - entro cui si può far rientrare l’organizzazione del 118 - vengono definiti dalla stessa conferenza nel rispetto delle volontà dei consigli comunali e provinciali, che già hanno definito la propria volontà di salvare il 118”.

“L’assessore Lusenti è ora chiamato ad agire nel rispetto dei principi di autonoma programmazione previsti dalla legge. Se il territorio si esprime unitariamente a favore della propria centrale non sarà la Regione a imporre una volontà opposta. La ‘quadra’ trovata oggi dai sindaci mette sotto scacco Lusenti”. “Dispiace costatare - aggiunge Cavalli - che mentre a Piacenza il territorio ha fatto quadrato per un obiettivo comune, lo stesso non è avvenuto a Bologna. Ieri in aula abbiamo assistito a un entusiastico apprezzamento del progetto di accorpamento da parte del consigliere Marco Carini, deciso ad allinearsi ai diktat di partito. A Piacenza ha poi corretto il tiro, proponendo di centralizzare il 118 all’ombra del Gotico, quando ormai la frittata era fatta. Il classico ‘colpo al cerchio e colpo alla botte’. Carini ha disatteso le istanze territoriali per sottostare a quelle di partito”.

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