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Tempi in crisi, Foti (Pdl) e Polledri (LN): "Facciamo tornare Autoguidovie"

Idea dei deputati del centrodestra. «Tempi è in agonia e a seguito della manovra non si potrà più ripianare il suo deficit. La nostra proposta va al partner privato di Autoguidovie italiane, che già operò a Piacenza»

«Tempi è in agonia e a seguito della manovra le pubbliche amministrazioni non potranno più ripianare il deficit di oltre un milione di euro che grava sull'azienda locale. La nostra proposta, avanzata con garbo e spirito costruttivo, è di pensare anche al partner privato di Autoguidovie italiane che già a inizio secolo gestiva il trasporto pubblico locale piacentino».

"AZZERARE I VERTICI TEMPI" - L'idea arriva dai deputati Massimo Polledri (Lega Nord) e Tommaso Foti (Pdl) ed è stata illustrata il 19 luglio in conferenza stampa, all'auditorium piacentino di Sant'Ilario. «La premessa - hanno sottolineato i parlamentari - è azzerare quanto prima i vertici di Tempi, una premessa di credibilità. Se tra i soci pubblici è sul tavolo il nome di Atm Milano, rimanendo sulla piazza lombarda pensiamo che un operatore come Autoguidovie italiane abbia una tradizione e una credibilità tali da rappresentare un'opportunità per una vera privatizzazione». Quale la quota? «Un 30 per cento circa può configurarsi come una partecipazione azionaria interessante. Non dimentichiamo che un'attività, che per un privato deve essere anche economica, deve avere un significativo peso azionario».

I SERVIZI A CHIAMATA - Tra le direttrici operative della nuova era di Tempi tracciate dai deputati piacentini di centrodestra compaiono: «Miglioramento dei servizi, nuovi governance e cda e diversificazione della modalità operativa». A questo riguardo Polledri guarda ai servizi a chiamata, «già attivi in realtà come Crema, dove hanno portato miglioramento della qualità, maggiore efficienza nell'offerta e significativi dati di risparmio di anidride carbonica». Autoguidovie attualmente gestisce direttamente i servizi di tpl nelle province di Milano, Cremona e Bergamo e, tramite la partecipata (al 35 per cento) Ae, nella provincia di Reggio Emilia. «Vogliamo fare un salto di qualità - ha concluso Polledri -. Non abbiamo bisogno di carrozzoni pubblici, delle cooperative dei compagnucci, né di dare in mano agli stranieri il servizio (Autoguidovie è completamente padana). Abbiamo bisogno di servire bene la montagna, di maggiore attenzione all'ambiente, di garantire i servizi e di incrementarli. Credo che il centrodestra abbia tutto il diritto di poter scegliere il partner su cui puntare per raggiungere questi obiettivi».

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