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La lista

Dalle proteste contro il Green Pass alle elezioni, “Piacenza rinasce” candida Maurizio Botti

La lista correrà da sola alle prossime elezioni amministrative. Il candidato Botti, medico sospeso dall’Ordine: «Gli ultimi due anni hanno creato una spaccatura sociale e forme di intolleranza. La città da dieci anni è abbandonata all'incuria»

Vogliono entrare in Consiglio comunale per far sentire la propria voce. Piccoli imprenditori, commercianti, Partite Iva, dipendenti sospesi dal lavoro, cittadini che in questi mesi si sono conosciuti durante le proteste contro il Green Pass organizzate a cadenza settimanale hanno dato forma alla lista “Piacenza rinasce”, che parteciperà alle prossime elezioni amministrative di Piacenza

Il candidato sindaco sarà Maurizio Botti, 69 anni, medico in pensione che fino a pochi mesi fa svolgeva la libera professione. «Ho ricevuto due sospensioni dall’Ordine dei Medici - spiega lui stesso -. La prima, perché non vaccinato. Poi, per alcune dichiarazioni critiche nei confronti della vaccinazione e, invece, a favore delle terapie domiciliari precoci». Così ora ho tempo libero da dedicare a questa esperienza amministrativa.

  • Botti, la vostra è una lista autonoma? Correte da soli?

Sì, sicuramente corriamo da soli. E non abbiamo fatto alcun pensiero per il ballottaggio. Al momento attuale lo riteniamo molto difficile, non ci riconosciamo né nel blocco della sinistra, né in quello della destra. È un’ipotesi molto lontana.

  • “Piacenza rinasce” è il nome della lista: perché, non se la passa bene la città?

È un nome forte perché questi ultimi due anni hanno segnato, a Piacenza come nel resto d’Italia, una grande spaccatura sociale. Le questioni del Green Pass e dell’obbligo vaccinale hanno creato forme di intolleranza, di rifiuto e quasi di segregazione e di apartheid, verso chi ha fatto una scelta di libertà. È una ferita importante che va rimarginata. Oltre a questo, Piacenza negli ultimi diePiacenza rinasce-2ci anni ha subìto un forte degrado in vari aspetti: manutenzione, pulizia, cura del verde, sicurezza. La città è stata abbandonata da chi avrebbe dovuto averne cura. L’ultima cosa che ci ha fatto propendere per una candidatura sono state le recenti inchiesti giudiziarie che hanno coinvolto sia centrodestra che sinistra. Piacenza ha bisogno di rinascere.

  • È corretto dire che siete nati dalle proteste contro il Green Pass?

Sì, ci siamo conosciuti nelle piazze durante quelle proteste. Ci siamo detti che manifestare era doveroso ma, ad un certo punto, non basta più. Bisogna passare ad un altro livello e provare ad assumersi qualche responsabilità. Ci siamo detti: chi voteremmo alle prossime elezioni comunali? E…non c’era nessuno che ci rappresentava. Ecco perché è nata la lista, con le nostre idee e il nostro modo di programmare una rinascita di Piacenza.

  • Siete sicuramente “No Green Pass”. Ma anche “no vax”?

No, assolutamente no. Ci sono persone vaccinate e non vaccinate in lista. Però tra noi c’è quello spirito di tolleranza e rispetto che ci auguriamo di riportare in città.

  • L’obiettivo? Eleggere uno o due rappresentanti in Consiglio?

Non abbiamo previsioni sul nostro risultato elettorale. L’obiettivo è che qualcuno di noi riesca ad entrare in Consiglio per far sentire la nostra opinione sulle decisioni prese. Ad esempio siamo contrari al nuovo ospedale, alla nuova logistica, al consumo di suolo, alle edificazioni. È ora di pensare davvero al problema ambientale: Piacenza è una delle città più inquinate d’Europa e questo si riflette nella salute dei cittadini. Due anni di pandemia ci hanno insegnato, inoltre, che manca la medicina territoriale. Non si può investire così tante risorse per il nuovo ospedale, c’è bisogno di potenziare altro nella sanità locale.

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