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Decadenza Berlusconi, Foti: sentenza scellerata. Agogliati: farà il leader carismatico

Un pullmann di "fedelissimi" piacentini di Forza Italia era presente ieri davanti a Palazzo Grazioli a Roma per la manifestazione di solidarietà nei confronti di Silvio Berlusconi, mentre a Palazzo Madama veniva sancita la sua decadenza da senatore

È perentorio Antonio Agogliati nel descrivere il suo stato d’animo, all’indomani della decadenza del senatore Silvio Berlusconi, leader del suo partito “Forza Italia”. “È evidente che hanno accellerato i tempi del processo per condannarlo in tempo – dichiara Agogliati – e gli avversari ne hanno approfittato. Ho letto su un quotidiano che un magistrato di Magistratura Democratica ha dichiarato che la nascita di questa corrente, negli anni ’60, è dovuta alla volontà di contrastare i poteri forti e la borghesia. I magistrati hanno sempre applicato dei codici interni per combattere Berlusconi: la sentenza è ingiusta, andrebbe revisionato l’intero processo”. Comunque, anche fuori dal parlamento, la sua presenza sarà decisiva. “Chiunque guiderà la coalizione, dovrà fare i conti con Berlusconi. Sarà un leader carismatico, detterà comunque lui i tempi dell’agenda. È per questo che – spiega Agogliati - diversi forzisti piacentini saranno anche alla manifestazione dei nuovi circoli e club azzurri, l’8 dicembre”.

“Il voto sulla decadenza è stata una scelta scellerata del Senato – afferma invece Tommaso Foti di Fratelli d’Italia -, non solo per le numerose ed evidenti forzature regolamentari. Applicando una norma di decadenza su Berlusconi, ci si è voluti trincerare dietro a una sentenza per colpire il centrodestra”. Foti proprio un anno fa, di questi tempi, maturò l’intenzione di uscire dal Pdl per dar vita a un nuovo partito con Guido Crosetto e Giorgia Meloni, rimanendo però all’interno della coalizione. “Con Berlusconi sono stato eletto quattro volte in parlamento, ci siamo staccati confluendo in Fratelli d’Italia perché il Pdl nazionale era un po’ un manicomio, come poi si è dimostrato agli occhi di tutti – aggiunge l’ex onorevole -. L’uscita di Alfano e dei suoi ha invece reso possibile la decadenza: una parte del Pdl ha lasciato solo il suo capo e si capiva già da tempo che sarebbe finita così”. Ma il futuro leader della coalizione potrebbe, per la prima volta in vent’anni, non essere del partito più votato? “Sicuramente tutto il centrodestra dovrà riflettere, quando saremo in prossimità di elezioni politiche – dichiara Foti -. Ora dobbiamo pensare a dare risposte sulla difficile situazione economica italiana. E magari anche rivedere e mettere a posto proprio la legge Severino: fa acqua da tutte le parti. Non può aumentare gli anni d’interdizione dai pubblici uffici, provocando una pena superiore a quella stabilita dal giudice. I giudici hanno stabilito due anni, la legge Severino ne prevede ben sei”.

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