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Elezioni Comunali 2012

Solenghi: «Cercare di privatizzare il "bene comune" mi meraviglia»

Il candidato sindaco della civica Piacenza Bene Comune risponde al ferrarese Frenando Rossi che vuole agire contro chi, in tutta Italia, ha utilizzato l'espressione "bene comune" nei simboli delle liste elettorali

 

«Mi meraviglia che si proclami il “bene comune” e poi si cerchi di privatizzarlo». Piero Solenghi, candidato sindaco della lista civica Piacenza Bene Comune, non raccoglie la polemica, ma non riesce neppure a contenere il suo stupore per «un assurdo controsenso».

Il candidato della lista civica ha depositato la formazione che lo sosterrà alle prossime Amministrative del 6 e 7 maggio e sulla presa di posizione del senatore Fernando Rossi (ex Comunisti italiani e ora a capo del movimento di liberazione “per il Bene Comune di Ferrara") non vuole entrare nel merito. L'ex senatore ha, infatti, annunciato ieri di voler procedere legalmente contro Piacenza Bene Comune e altre liste in tutta Italia, colpevoli, a suo dire di utilizzare l'espressione “Bene comune” nel loro simbolo.

«Sono meravigliato – sottolinea però il candidato sindaco Solenghi – Meravigliato di come un movimento che da oltre tre anni sostiene l’importanza del bene comune cerchi di privatizzare qualcosa che per definizione non può essere monopolizzato. Non riesco a capire come si possa ritenere di poter brevettare un nome che è espressione di una collettività, è un paradosso. I “beni comuni” a cui facciamo riferimento noi sono aria, acqua, terra, cultura, sociale. Sono la città e chi la vive».

Rossi, azzardando un'analisi politica per la quale ha sicuramente pochi elementi, arriva a dire che «la maggioranza di tali abusi è organizzata da persone legate ai partiti del centrodestrasinistra, che in tal modo puntano ad intercettare voti da utilizzare per avere consiglieri di comodo».

«Tranquillizziamo il solerte ex senatore – commenta Solenghi - La nostra lista è espressione di un movimento che sta lavorando da ottobre scorso e che ha l'obiettivo ambizioso di cambiare la politica nella nostra città, e, insieme ad altri movimenti dal basso, in tutta la nazione. I partiti nazionali di destra, centro e sinistra non sono i nostri interlocutori non riuscendo più da tempo a rappresentare gli interessi dei cittadini e del bene commune, ma dei pochi e soliti gruppi di potere».

«I nostri interlocutori - prosegue - sono invece i cittadini che hanno il desiderio di riprendersi insieme lo spazio pubblico, di cominciare a uscire di casa per incidere insieme sulle scelte della loro città, del loro territorio, del mondo. Per questo è paradossale che ci venga rivolta un'accusa di questo tipo. I nostri consiglieri non saranno “di comodo”; al contrario vogliamo che siano sempre “pietre d'inciampo” per amministrazioni che guardano costantemente agli interessi di pochi privati prima che alla difesa dei beni comuni».

«I consiglieri che i cittadini di Piacenza vorranno eleggere all'interno della nostra lista saranno null'altro che “guardiani dei beni comuni”, in un momento storico in cui il privatismo a livello mondiale cerca di spremere l'ultimo profitto possibile dai pochi beni collettivi rimasti. E comunque - conclude Solenghi - la nostra sfida non sarà tanto quella di essere bravi a raccogliere voti (di fronte a macchine organizzative infinitamente più potenti di quella che le nostre povere forze di cittadini comuni sono riuscite a costruire), ma di aiutare i cittadini a costruire insieme una coscienza nuova nella propria città e un movimento reale che nei prossimi anni costituisca la “casa” di tutti coloro che vogliono difendere i beni comuni».

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