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Martedì, 30 Aprile 2024
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«Ennesima possibilità al concessionario: mozione per chiedere l'intervento della Corte dei Conti»

Piazza Cittadella, Lega e Fratelli d'Italia: «I cittadini stanno pagando per qualcosa che non si sta facendo e, a nostro parere, occorre che si facciano i dovuti passi nel loro interesse»

«Siamo rimasti amareggiati  e purtroppo poco stupiti da quanto appreso il 6 marzo: il Comune ha deciso di concedere ulteriore tempo a Gps, nonostante il (nuovo) termine per la consegna delle garanzie di bancabilità scadesse proprio il 6 marzo e nonostante il termine essenziale (20 gennaio), sia già decorso da oltre un mese e mezzo», così in una nota i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia e della Lega Sara Soresi, Gloria Zanardi, Nicola Domeneghetti e Luca Zandonella.

«Questa Amministrazione decide quindi di offrire un’altra, l’ennesima, possibilità al concessionario, che da anni guadagna grazie ai parcheggi e che, da gennaio 2024, guadagna ancor di più grazie all’aumento delle tariffe avvallato dal Comune di Piacenza. Lo stesso aumento di tariffe che doveva fungere da “contrappeso” per riequilibrare finanziariamente il rapporto tra le parti ma che, oggi, evidenzia una totale sproporzione tra le parti in termini di vantaggi e svantaggi: c’è chi, da questo rapporto, guadagna e continua a guadagnare (Gps) e chi, invece, non ottiene nulla ed in più ci perde (il nostro Comune)».

«Per questi motivi, i gruppi consigliari di Fratelli d’Italia e Lega depositano una mozione al fine di impegnare il sindaco a richiedere il parere della Corte dei Conti sulla legittimità del contenuto dell’atto aggiuntivo sottoscritto a dicembre 2023». I consiglieri Soresi, Zanardi, Domeneghetti e Zandonella rilevano: «Piacenza Parcheggi non ha ad oggi corrisposto il canone riferito al 2023, le certificazioni bancarie non si sono ancora viste nonostante il termine al 20 gennaio previsto nel cronoprogramma, ma in compenso da inizio gennaio 2024 sono aumentate le tariffe per il parcheggio – proseguono – è naturale che sorga il dubbio sulla legittimità del contenuto dell’addendum; le previsioni delle obbligazioni reciproche e dei tempi stabilite per le stesse sembrano fallaci alla luce dei fatti».

«I cittadini - tuonano - stanno pagando per qualcosa che non si sta facendo e, a nostro parere, occorre che si facciano i dovuti passi nel loro interesse, affinché si possano anche eventualmente prendere i dovuti accorgimenti, sempre se possibile. Certo se avessero preso in considerazione le nostre perplessità manifestate già a luglio 2023 (come la necessità di interpellare l’avvocatura comunale) probabilmente non ci troveremo in questa situazione dove ogni giorno occorre “correre ai ripari” per districarsi dal ginepraio». «Visto che i consiglieri di maggioranza hanno risposto negativamente all’appello ad aderire ad una richiesta congiunta al presidente del consiglio, che ne ha facoltà, di richiedere il parere, abbiamo depositato questa mozione, così che – forse – si assumeranno, innanzi ai cittadini, la responsabilità politica del loro voto».

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