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Foce Nure, Zanichelli (M5s): «Bene la cautela di Cingolani»

Il deputato pentastellato: «Il progetto di rinaturazione del Po deve avvenire in massima trasparenza»

«Consideriamo degna di plauso la decisione del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani di avviare un supplemento di indagine e riflessione su uno dei 37 interventi previsti nel progetto di rinaturazione del Po, quello di Foce Nure, proprio nel piacentino. Intendiamoci, il progetto complessivo di rinaturazione, che vale 357 milioni finanziati dal PNRR e che vuole attuare quel ripristino ambientale delle zone toccate dal Grande Fiume che è necessario per frenare l’eccessiva canalizzazione dell’alveo e il consumo di suolo, è un’iniziativa importante e necessaria che deve essere realizzata. Ma ogni singolo intervento previsto a partire da quello di "Foce Nure", in quanto finanziato con soldi pubblici, deve essere privo di ombre e di possibili conflitti di interesse». Lo afferma in una nota il deputato emiliano del Movimento 5 Stelle Davide Zanichelli.

Lo stesso Zanichelli, alcuni giorni fa, a seguito dell'inchiesta di Quarta Repubblica, aveva sollecitato approfondimenti al MiTe, anche tramite la sottosegretaria collega di del M5S Ilaria Fontana e in un intervento in aula alla Camera. «A Foce Nure è prevista l'estrazione di 10 milioni di metri cubi di materiale e lavori stimati in 30 milioni di euro su un terreno che è di proprietà del presidente di Anepla (Associazione Nazionale Estrattori Lapidei ed Affini) che è una delle proponenti. Inoltre - aveva sottolineato Zanichelli - quello di Foce Nure è l'unico intervento sui 37 complessivi che non contempla opere di riqualificazione o di riduzione dell'artificialità ma solo spostamento di materiale per riattivazione di rami abbandonati: un’operazione che potrebbe portare a un ulteriore vantaggio economico per la proprietà dell’area, risultante da un'eventuale commercializzazione del materiale estratto».

«Come avevo già sottolineato, gli elementi per un’indagine e una riflessione ulteriore non mancano: quando si parla di denaro pubblico, l’unico obiettivo deve essere il bene della collettività e non devono esserci ombre che suggeriscano vantaggi privati. Grazie quindi al Ministro Cingolani e alle istituzioni pubbliche coinvolte che nel giro di pochi giorni hanno affrontato il problema e preso una prima decisione all'insegna della cautela ascoltando i dubbi legittimi di stampa, associazioni, territorio e contribuenti: queste sono le azioni politiche che contribuiscono a ristabilire la fiducia tra i cittadini e la politica e dare la garanzia che l'intervento di rinaturazione del Po venga fatto all'insegna della massima trasparenza e garanzia del corretto impiego del denaro pubblico per valorizzare il bacino del Po e combattere il dissesto idrogeologico nel nostro territorio», conclude l’esponente pentastellato.

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