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Fusione Camere di Commercio, la lettera ai parlamentari: «Stralciare l'articolo 61 del Decreto Legge»

Lettera delle associazioni di categoria ai parlamentari piacentini

«E' con vivo rammarico e stupore che le Associazioni di categoria piacentine, hanno appreso dell'improvvisa accelerazione imposta dal governo, all’interno del decreto-legge 14 agosto 2020, n.104 che adotta misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, imponendo di fatto (con quanto disposto dall’art. 61) alle Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia di concludere il processo di accorpamento entro il termine di 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso (ridotto a 30 per quelle tra le Camere che avessero gli organi scaduti) pena la gestione commissariale». Inizia così la lettera che le associazioni di categoria hanno scritto ai parlamentari piacentini Pietro Pisani, Elena Murelli, Paola De Micheli, Pierluigi Bersani e Tommaso Foti in merito all'accorpamento coatto della Camera di Commercio piacentina con quelle di Parma e Reggio Emilia. 

«Non si comprende  - scrivono - la “ratio” dell’inserimento di un articolo di tale natura all’interno di un Decreto indifferibile per riavviare l’economia del Paese, e si reputano inopportune, intempestive, ed anche incongruenti con le finalità dichiarate del Decreto, le previsioni e conseguenze paventate per le Camere di Commercio in una fase così nevralgica e di diffusa difficoltà. Ci troviamo infatti ancora in pieno e conclamato periodo emergenziale e detta misura di legge, che dovrebbe secondo il titolo del Decreto andare a sostegno ed a favore del rilancio dell’economia, comporterebbe invece l’inevitabile commissariamento di Camere di Commercio virtuose che, da tale momento, si troverebbero totalmente depotenziate e vedrebbero impegnate, per lunghi mesi, tutte le proprie risorse umane ed economiche in procedure burocratiche ed in pratiche amministrative ( da sempre il male del nostro sistema Paese) invece di poter dar corso e seguito ai reali sostegni e supporti messi in atto o pianificati a tutela e favore dei settori economici e delle aziende del territorio».

«A tal proposito, - prosegue la lettera - è importante rammentare che la Camera di Commercio di Piacenza si è infatti già prontamente impegnata ed adoperata, di concerto con le Associazioni scriventi, per la messa in campo di misure di sostegno a favore delle imprese piacentine nel pieno periodo della crisi Covid attraverso la pubblicazione di Bandi concreti e la messa a disposizione di sostegni reali, con l’ulteriore impegno a mettere in campo nuove misure e risorse nell'imminente periodo autunnale, al fine di contrastare gli ulteriori effetti del prorogato stato emergenziale e le conseguenze derivanti da ipotizzabili rinnovate provvedimenti di lockdown o da ulteriori cali produttivi e delle vendite. Appare pertanto evidente che la Camera di Commercio debba poter lavorare in serenità e con pieni poteri dei propri Organi eletti al servizio del territorio. Da ultimo, ma non per ultimo, un criterio di metodo: una riforma che tocca strutture dello Stato e ne ottimizza le relative competenze funzionali, anche laddove opportuna, non può essere fatta per decreto (meno che mai in un simile frangente) e necessita di un approccio basato su tempi e modalità diverse. Con la presente siamo pertanto a chiedere il Vostro impegno affinché venga stralciato l'articolo 61 del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020». 

Questi i firmatari della lettera: Confindustria Piacenza, Coldiretti Piacenza, Unione Prov. Agricoltori Piacenza, CNA Piacenza, LAA Piacenza, UPA Piacenza, Confesercenti Piacenza, Unione Commercianti Piacenza, Confcooperative Piacenza, CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, Piacenza Legacoop Emilia Ovest. 

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