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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Il Consiglio comunale conferma: l’ospedale si farà alla Farnesiana

Maggioranza ancora una volta compatta sulla decisione. Critiche dalle minoranze sulla scelta

Altro passaggio decisivo per il nuovo ospedale di Piacenza. La classificazione dell’area n.6 – quella della Farnesiana, oltre il tracciato della tangenziale, vicino al carcere delle Novate – da area agricola ad “attrezzature sanitarie” è realtà dopo il voto del Consiglio comunale del 12 luglio. La maggioranza di centrodestra, senza defezioni, ha approvato la variante al Psc che sancisce ancora una volta la scelta dell’Amministrazione di realizzare il nosocomio lì. Tutti i partiti d’accordo: Lega, Fd’I, Fi, Liberali e Gruppo Misto. Il centrosinistra (Pd, Movimento 5 Stelle, Pc Oltre, Pc del futuro, Pc in Comune) ha votato contro e rimangono sul tavolo tutte le sue perplessità: scegliere l’area 6 significa consumare suolo agricolo, costruire oltre il tracciato della tangenziale (spingendo la città più in là con il rischio di nuove edificazioni intorno nei prossimi anni). C’è anche chi propone nuovamente l’area 5 (ritenendola migliore) mentre la possibilità di farlo alla Pertite rimane ancora una carta che nel centrosinistra trova qualche consenso. Si sono astenuti invece Liberi e Andrea Pugni dei 5 Stelle.

La voce più critica (rimane l’unico consigliere contrario all’idea di costruire un nuovo ospedale) è sempre quella di Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune. «L’area scelta è utile per garantire sviluppi edilizi e immobiliari futuri. Questa è una operazione per far diventare una terra di conquista una bella area agricola, portando l’ospedale a ridosso delle mura del carcere. Quando l’ambiente si scontra con il cemento, questo partito vince sempre». La Lega tira dritto. «Sarà l’ospedale di tutta la provincia – ha ricordato Marco Montanari - non solo dei cittadini residenti nel capoluogo. Non dobbiamo ripetere l’errore dei decenni scorsi di costruirlo in centro. L’area 5 voluta dall’opposizione è accessibile da stradine di quartiere. E nell’area 6 si può espandere o trasformare ed è comunque più accessibile per parenti e visitatori della struttura».

«I tempi lunghi sono fisiologici per le pratiche urbanistiche – ha preso la parola Massimo Trespidi (Liberi) - però per due anni – dal 2015 al 2017 - non si è fatto nulla. Il centrosinistra se vince le elezioni cambierà l’area, vedo un ritorno di fiamma sul possibile recupero della Pertite per questo scopo. Non credo che la 6 sia la migliore ma la maggioranza è sicura, si prende questa responsabilità e dobbiamo riconoscerlo. Io rimango dell’idea che nessuna delle 6 aree era adatta. Ma non sono nemmeno d’accordo con il Pd che nella prossima campagna elettorale insisterà con la proposta dell’ospedale nella Pertite». Da sempre contrario Roberto Colla (Pc Oltre). «È un’area agricola, mentre la 5 non lo è. Così la città si espande fuori dalla tangenziale, in un’area che ha problemi idraulici. Voglio sapere i costi dell’esproprio dell’area e gli indennizzi agli agricoltori, perché questa scelta politica io non la condivido». «Siamo in ritardo di 18 mesi sul cronoprogramma – ha fatto notare Sergio Dagnino (5 Stelle) -. Per me l’alternativa all’area 6 è solo la 5, non certo la Pertite. È sbagliato aprire lo sviluppo urbanistico della città a nuove zone, con la città che diventa sempre più vecchia, i flussi migratori fermi e la nascita di pochi bambini che porteranno Piacenza a vedere un calo di abitanti. La tangenziale è sempre stato il nostro confine».

«Critiche pretestuose – le ha definite così Giampaolo Ultori (Liberali) - sulle dimensioni dell’area. La scelta è stata fatta in buona fede. Sicuramente ci saranno dei difetti, ma si vuole fare l’interesse della città. Nessuno avrà interesse a costruire delle case lì vicino al carcere. «L’ospedale si farà lì – ha sentenziato Filippo Bertolini (Fd’I) - nonostante qualcuno abbia cercato di far saltare il banco». Il capogruppo del Pd Stefano Cugini ha voluto poi chiarire una volta per tutte la questione: «Non proporremo di costruirlo alla Pertite. Comunque un quartiere attorno all’ospedale si dovrà costruire per forza, un indotto, con strutture e servizi. Qua dentro nessuno cambierà posizione, tutti abbiamo delle idee cristallizzate sulla vicenda. Il Pd è convinto che l’area 6 sia sbagliata». «Basta parlare di cementificazioni – è il parere di Antonio Levoni (Liberali) - aiutiamo tutti per avere l’ospedale nuovo in tempi brevi. Serve una struttura migliore di quella attuale». È tra quelli che vogliono andare avanti Michele Giardino (Misto). «Abbiamo discusso del nuovo ospedale, ora è tempo di decidere per il bene della città e la scelta è quella migliore». «Purtroppo si sta muovendo il solito partito del “No”, dell’immobilismo», ha osservato Nicola Domeneghetti (Fd’I). «Noi il partito del no?», è la replica stizzita del pentastellato Sergio Dagnino. «C’è un elenco di progetti e questioni su cui l’Amministrazione dopo 4 anni deve ancora decidere…». «L’area 6 non mi entusiasma – è la conclusione di Andrea Pugni (5 Stelle) – ma non mi convinceva neanche la 5». 

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