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«La tassa Covid dei commercianti è frutto delle mancate risposte da Roma»

La consigliera regionale leghista Stragliati: «Comprensibile la scelta di alcuni commercianti: sono stremati e gli aiuti non arrivano»

“La tassa Covid sugli scontrini emessi da alcuni commercianti è la conseguenza dell'incapacità dello Stato rispetto alla gestione dell'emergenza Covid, prima sanitaria ed oggi economica. Da un lato i commercianti, così come gli artigiani e i piccoli imprenditori sono stati abbandonati a se stessi nel periodo del lockdown, nel quale sono state tante le promesse e pochi i soldi effettivamente arrivati nelle tasche dei cittadini. Oggi, poi, che ci troviamo nella fase-2 e commercianti e imprenditori continuano a non vedere il becco di un quattrino il governo impone loro di adempiere a norme burocratiche connesse alla sanificazione dei locali che sono molto costose e, soprattutto, a loro carico”. Così la consigliera regionale della Lega E-R, Valentina Stragliati, sulla denuncia dell'Unione nazionale consumatori che si è espressa sul surplus da due a quattro eurofatto pagare da alcuni commercianti per spese di sanificazione e extra, con tanto di voce a parte sullo scontrino. "E' comprensibile che qualche commerciante, stremato da mesi di blocchi forzati e da perdite ingenti, a fronte dell'incapacità dello Stato di sostenere con risorse concrete, si trovi nella difficile situazione di dover scegliere se alzare i prezzi o chiudere. Tuttavia è caso che si vigili contro l'aumento indiscriminato, fuori luogo e improvviso dei prezzi” conclude Stragliati.

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