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Lega Nord: «Noi fascisti? E' una disperata strategia del Pd per elemosinare voti»

La sezione piacentina del Carroccio lamenta "perfide insinuazioni" e attacchi personali ai giovani militanti da parte dei rivali politici della candidata sindaco Patrizia Barbieri

«Associare la Lega Nord al fascismo, evocando drammatici scenari da guerra civile, è l’ultima disperata strategia alla quale ricorrono alcuni esponenti in vista del centrosinistra piacentino, allo scopo di elemosinare qualche voto tra un elettorato, sì ideologizzato, ma comunque in rotta con le politiche del Partito Democratico». Lo sostiene la sezione cittadina del Carroccio in riferimento ai messaggi comparsi negli ultimi giorni sui social network facenti riferimento alla “dittatura nazifascista” e al “tiro al piccione per l’eliminazione fisica” di non ben specificati bersagli da parte della coalizione che sostiene la candida sindaco Patrizia Barbieri.

«Simili reazioni – attacca la Lega di Piacenza – confermano la pochezza delle idee di chi non sa più a quale concetto aggrapparsi pur di nascondere anni di cattiva amministrazione della città e di chi, incapace di perdere, sente avvicinarsi l’ora della sconfitta. A queste perfide insinuazioni si aggiungono poi gli attacchi personali rivolti a nostri giovani militanti a opera di politici sicuramente più esperti per questioni anagrafiche, ma anche piuttosto subdoli. Il nostro movimento da tempo governa efficientemente Lombardia e Veneto, le due Regioni più virtuose d’Italia, che non sono mai state oggetto di pericolose derive nazifasciste evocate da un centrosinistra locale ormai privo di argomentazioni sensate. L’obiettivo che ci prefiggiamo è appunto quello di importare anche nella nostra città questo modello di buon governo insieme a Patrizia Barbieri».

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