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L'opinione

Maternità surrogata, Zanardi: «Il Governo s’impegna per i valori fondanti della comunità»

La consigliera Fd’I risponde alla Cgil: «Nessun intento discriminatorio da parte della destra»

«Ho letto che la Cgil si è espressa a favore della registrazione dei figli di famiglie omogenitoriali auspicando una legge chiara in tutto il contesto nazionale che superi la legge 40 del 2004 “dal momento che tale normativa vieta la maternità surrogata per due padri, o la procreazione assistita per due madri che si sono affidate a questa procedura permessa regolarmente all’estero, anche se la partoriente può poi registrare in Italia il/la nascituro/a come unico genitore”. Nonostante non stupiscano gli slanci di sostegno all’Amministrazione comunale, l’intervento del sindacato lascia un po’ perplessi, soprattutto alla luce delle motivazioni rese che, oltre a lasciare trasparire confusione di concetti, si pongono anche in contrapposizione con quanto dichiarato dal segretario Landini nel 2019: “La Cgil non promuove né appoggia alcuna legge di sostegno o di regolamentazione della maternità surrogata. So che il tema è delicato, ha implicazioni etiche, giuridiche e sociali complesse, e comprendo appieno il dramma di chi non può avere figli naturali, siano esse ragioni mediche o di genere. Personalmente ritengo il pericolo di mercificazione, di riduzione della persona a oggetto, di deprezzamento della vita una prospettiva che dobbiamo evitare anche solo di evocare e al direttivo della Cgil esprimerò la mia personale posizione”. Al netto di ciò, che già è emblematico, ritengo di dovere contestare con fermezza l’affermazione della Cgil secondo cui il Governo opererebbe per togliere diritti. Un’affermazione pretestuosa che non può essere accettata, nel merito e nel metodo.

In primis è stata la Suprema Corte di Cassazione, Sezioni Unite, che, con una recente sentenza, si è espressa sul caso di due padri di un bimbo nato in Canada tramite gestazione per altri, e nella pronuncia stabilisce che soltanto il padre biologico, quello che ha donato il seme in una maternità surrogata, può essere registrato all’anagrafe come genitore, annullando la decisione con cui nel 2018 i giudici della Corte d’appello di Venezia avevano imposto al sindaco di Verona di riconoscere i due padri del bambino. In secondo luogo il Governo, al contrario di quanto sostenuto dal sindacalista, ha a cuore la tutela dei bambini e, proprio per questo, non ha alcuna intenzione di consentirne la mercificazione, come se fossero dei prodotti in vendita, per non dire peggio. Se vogliamo parlare di diritti, la verità è che occorre salvaguardare il diritto del bambino ad avere un padre e una madre, che pare non essere prioritario per la Cgil che si concentra sul diritto, o meglio la pretesa, delle coppie omossessuali di avere un figlio a tutti i costi. Nessun intento discriminatorio da parte della destra che, al contrario, si impegna unicamente a rispettare valori fondanti della comunità che non possono essere piegati al semplice capriccio del singolo. Stupisce infine che nessuna parola sia stata spesa a difesa della donna, che viene vista, per coloro che sostengono la regolamentazione di tale aberrante – quella sì – pratica, come un forno che produce pane per acquirenti uomini. Anni ed anni di lotte per emanciparsi buttate al vento. Chi sono i retrogradi? Si rispediscono al mittente le accuse del rappresentante della Cgil che potrebbe concentrarsi su altri temi, ben più consoni alle proprie competenze».

Gloria Zanardi , consigliere comunale Fratelli d’Italia Piacenza

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