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Il leader leghista in città

«Piacenza è tornata a correre, siamo vicini alla vittoria al primo turno»

Matteo Salvini in città per sostenere Barbieri e la lista del Carroccio: «Spero che il centrodestra, unito come non mai, ce la faccia». Sulla possibile visita a Putin in Russia: «Voglio solo la pace»

«Spero che il centrodestra piacentino ce la faccia al primo turno. Si vota domenica 12 giugno, il centrodestra è unito come non mai, Patrizia Barbieri ha fatto tanto per la città, nonostante il Covid. Abbiamo già i cassetti pieni di finanziamenti per i prossimi cinque anni, non vediamo l’ora di tornare in ufficio a lavorare già dal 13 giugno». Così Matteo Salvini, segretario federale della Lega, ha fatto visita oggi a Piacenza per supportare il candidato sindaco del centrodestra e la lista del Carroccio per le prossime Amministrative.

Dopo un pranzo in piazza Sant’Antonino, Salvini si è recato al banchetto elettorale di Largo Battisti, nel pomeriggio, per parlare ai cronisti. Prima l’ex vicepremier ha voluto fare un giro in piazza Duomo e in via XX Settembre per discutere con i piacentini. 

«I sondaggi – ha dichiarato Salvini alla stampa, parlando delle Elezioni Comunali - dicono che siamo “a tanto così” dalla vittoria, tra il 49% e il 51%, manca "quel piacentino" o "quella piacentina" che domenica 12 giugno vanno a votare per Barbieri e a mettere la croce sul simbolo della Lega, così chiudiamo al primo turno e al ballottaggio mi dedico solo a Parma».

A quale risultato punta la Lega? «Essere primi – la replica di Salvini - non per il gusto di essere primi, ma per continuare a fare quello che abbiamo fatto, con un riconoscimento del buon lavoro da parte di tanti piacentini. Sono stati anni complicati, di sofferenza, di crisi economica, di morte e di paura, ora c’è pure la guerra, ma questa è una città che è tornata a correre. Oggi ho incontrato i commercianti: bisogna investire di più su di loro, sugli artigiani, sulle botteghe. Tra quindici giorni conto che i piacentini ci premieranno, così Patrizia e i leghisti saranno già negli uffici del Comune a lavorare dal 13 giugno».

In queste ore Salvini ha fatto discutere un po' tutti, alleati di governo e non, per aver manifestato la volontà di recarsi a Mosca da Vladimir Putin. Una missione di pace, slegata dalle iniziative dell'esecutivo, che suscita critiche. «Per me la pace è un valore supremo - ha detto il leader leghista al riguardo - che va al di là della destra e della sinistra e delle beghe politiche. Mi metto a disposizione come strumento di pace e di dialogo. Se Draghi e Macron chiamano Putin, fanno bene. Io sono anche disponibile a non andare e a rimanere a casa con i miei figli, per cercare un dialogo. Ma se la risposta a questa iniziativa deve essere un coro di critiche, di insulti, da Letta, dalla Meloni, da Renzi, da Calenda... Si chiedono "perché vado là"? Vado là per la pace, per salvare vite umane e posti di lavoro in Italia. Se un gesto di impegno civico viene visto così…Se deve diventare motivo d’insulto... Questi signori fanno venire voglia di non fare nulla, andateci voi. Ci vada Letta, ci vada Di Maio. Io parlo di pace, mentre la sinistra parla di armi e di guerra. Nelle prossime ore saprete se rimarrò a casa con i figli o andrò».

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