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Fratelli d'Italia

«Nominare un commissario straordinario per l’emergenza in Emilia-Romagna, come nel 2020»

Il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri chiede la nomina di «una figura competente capace di risolvere i tanti problemi accumulati in questi due anni di pura demagogia»

«Siamo in attesa del picco, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. I numeri sono imponenti (quasi 20mila casi al giorno, circa 2mila casi per 100mila persone quando una settimana fa erano 1.600 e due settimane fa 500) e non abbiamo mai una progressione così importante, tanto che dobbiamo evitare che le strutture sanitarie vadano in sofferenza (molti i sanitari contagiati), ma va comunque rilevato che da inizio pandemia non abbiamo mai ricoverato, in percentuale, così poco, sotto il 2 per cento dei casi (le persone non vaccinate hanno mediamente degenze più lunghe). Dunque, il sistema sanitario regionale sta reggendo». «Così – riporta la nota stampa del gruppo consigliare in regione di Fratelli d’Italia - l’assessore alla Sanità Raffaele Donini in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, guidata dalla vicepresidente Francesca Maletti, in cui è stato fatto il punto sulla pandemia da Covid in regione».

Per il consigliere Giancarlo Tagliaferri «siamo all’emergenza nell’emergenza, solo qualche settimana fa Donini e Bonaccini dichiaravano che l’Emilia-Romagna non sarebbe mai entrata in zona gialla, invece siamo sempre ostaggi del virus, non c’è prevenzione, non c’è lungimiranza, in sostanza “siamo sconfitti ma non ve lo diciamo”, si parla di aspetti tecnici ma è evidente il disastro nel gestire la quarta ondata. Sono quindi a chiedere, come nel 2020, di nominare un commissario per l’emergenza, una figura competente capace di risolvere i tanti problemi accumulati in questi due anni di pura demagogia”». «Siete consapevoli del fatto che i cittadini non ci stanno capendo niente?», ha poi chiosato Marco Lisei, dello stesso partito. «Stiamo rincorrendo la pandemia - ha aggiunto - i problemi di oggi c’erano anche un anno fa, siamo in ritardo, ma a rimetterci sono i cittadini». Ha quindi chiesto «indicazioni e comunicazioni chiare». «Tutta questa burocrazia - ha concluso - penalizza il sistema».

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