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«Offensivo per le donne che la Regione voglia consentire l’uso della pillola abortiva in contesto consultoriale»

La consigliera regionale della Lega, Valentina Stragliati, contro la risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle, di regolamentare la somministrazione della pillola abortiva senza ricorrere al ricovero ospedaliero

«La pillola RU486 non è come un’aspirina, ma una vera bomba farmacologica. Davanti a questa deriva di valori, dobbiamo fare tutto il possibile per tutelare la vita e la salute delle donne». Lo ha detto la consigliera regionale della Lega, Valentina Stragliati, scagliandosi contro la risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle, di regolamentare la somministrazione della pillola abortiva senza ricorrere al ricovero ospedaliero. «Gli effetti di questi farmaci – ha aggiunto Stragliati – sono molto forti, durano anche nei giorni a seguire e lasciano conseguenze psicologiche nella vita delle donne, costrette a un trattamento che nel 30% dei casi non ottiene il risultato atteso. Questo vuol dire che le donne devono poi essere sottoposte a un raschiamento. Tutto questo – ha protestato Stragliati – non può avvenire a livello consultoriale e per questo giudico irrispettoso che venga presentata questa risoluzione che ignora il fatto che dopo già 5-6 settimane di gravidanza l’ecografia registra i primi segnali ecofetali, una vita pulsate nel grembo di una donna». Stragliati ha invitato piuttosto la Giunta «a lavorare per insegnare ai giovani come amare correttamente, prevedere nelle scuole progetti di educazione affettiva e la gestione delle emozioni, agendo anche sul fronte della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Non esiste un aborto semplice – ha concluso Stragliati - i sensi di colpa si fanno sentire anche negli anni a seguire. Non si può quindi non essere contrari anche alla decisione dell’Aifa di acquistare la pillola del giorno dopo senza prescrizione medica anche per le minorenni» ha concluso Stragliati.

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