«Se Piacenza non avrà un nuovo ospedale la colpa sarà di questa Giunta»

La definiscono una «reazione stizzita e scomposta» e non intendono ricevere critiche per aver posto una questione importante per tutta la comunità piacentina. Il Partito Democratico, con un coro unanime, replica al sindaco Patrizia Barbieri sul tema nuovo ospedale. «Noi ribadiamo come gruppo Pd – ha preso la parola Giulia Piroli in una conferenza stampa dell’intero gruppo consiliare -  la volontà di proporre soluzioni. Siamo rimasti sopresi dalla polemica del sindaco che non ha risposto nel merito. Non è propaganda la nostra. E il Comune, che secondo Barbieri non può essere “un immobiliarista”, ha l’onere di occuparsi di modifiche urbanistiche e di pianificare il destino di un territorio».  

«Siamo rimasti basiti – ha spiegato Stefano Cugini nella sede Pd - l’intervento nostro era collaborativo e abbiamo ricevuto insulti. Però abbiamo fatto notare che non possiamo perdere un’occasione del genere. Barbieri ha risposto che “siamo ancora in campagna elettorale”, mi pare che sia proprio il primo cittadino che non si stia staccando da quella fase elettorale. Non si capisce la sua agitazione e le ingenerose affermazioni sul “Pd che ha fatto poco a livello locale”. Se stiamo parlando di un nuovo ospedale a Piacenza è grazie a chi ha amministrato prima. Abbiamo lasciato un impegno nero su bianco della Regione e del Demanio. Non diciamo che devono prendere le stesse decisioni nostre sulla Lusignani, può benissimo cambiare. Ma devono decidere. Non possono nascondersi attaccando la Regione, quella stessa Regione che spesso definiscono “matrigna” e che rende Piacenza la “Cenerentola”. È un paradosso, ora chiediano a Bologna dove mettere il nuovo ospedale. Si prendano le loro responsabilità. Ricordiamo che l’ospedale fra 8-10 anni non sarà qua ma a Carpi o in un’altra città, se continuano così… Non possono arrivare finanziamenti ogni anno, passerà poi tra qualche decennio questa opportunità. E intanto l’attuale ospedale diventerà ancora più vetusto».

«Ci ha sorpreso – ha aggiunto il collega Christian Fiazza – questa risposta scomposta. Siamo preoccupati. Se avesse letto bene il nostro intervento e il protocollo sul nuovo ospedale, avrebbe capito che si parla anche di valorizzazioni dell’attuale struttura e di aree militari e demaniali. Il Comune in questa partita deve essere il regista, soprattutto nella pianificazione urbanistica. Dire che deve preoccuparsene la Regione è un contro senso, per chi vuole essere “padrone a casa propria”. Il Comune deve giocare un ruolo importante, si sta parlando di realizzare un ospedale per tutta la collettività. Sulla salute non si scherza, ci vuole più rispetto per affrontare questi temi. Già una volta sulla Capitale della Cultura ha risposto in modo scomposto – accusando la passata Amministrazione di non aver preparato nulla del dossier per la candidatura, nda - è stata poi smentita dall’assessore Polledri». Secondo Fiazza il luogo migliore è la caserma Lusignani. «Per il sindaco la Lusignani – ha precisato - non è il posto ideale. Io abito a Sant’Antonio e la conosco meglio di lei che abita a Castelvetro. C’è una viabilità in cui si collocherebbe bene l’ospedale. Prima di esprimere opinioni pesanti dovrebbe far lavorare i tecnici. Non andiamo a costruire l’ospedale ad uso di un quartiere, ma dell’intera provincia. Fra 7 giorni arriviamo ai primi 100 da sindaco, vedremo quanti passi ha fatto».

«Non vogliamo che si perda – ha concluso Giorgia Buscarini - questa opportunità. Tante Giunte in Emilia-Romagna sono pronte come quella di Carpi per accaparrarsi l’ospedale. Come centrodestra gestirono già male la partita dell’ospedale di Vaio, finito a Fidenza. Tutte le volte ci viene detto di “stare zitti” perché abbiamo governato per 15 anni. Non possono utilizzare l’ospedale come strumento politico. Ora devono amministrare per tutti i piacentini e non scaricare alla Regione le responsabilità. Se Piacenza non avrà un nuovo ospedale sarà colpa dell’Amministrazione attuale».