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«Si tagli dove è necessario, soprattutto al sud dove si sperpera»

Oltre alla questione sull'abolizione delle province, alle festa della Lega di Podenzano si è parlato molto di tagli alla spesa pubblica e spending review: «Ogni anno lombardi ed emiliani pagano a testa 3mila euro a Roma. La sola Lombardia versa 40 miliardi»

Salviamo la Provincia e i piacentini e, se non ci si riuscisse, allora sarebbe meglio andare in Lombardia, sempre dopo un referendum però. E’ un po’ il riassunto di quanto emerso ieri sera, 15 luglio, alla festa della Lega, a Podenzano, dove si è parlato di tagli (spending review) e della scomparsa dell’Ente di via Garibaldi. Ospite della serata è stato Matteo Salvini, europarlamentare e neo segretario della Lega Lombarda. Intanto, la Lega ha consegnato a Salvini un emendamento da portare a Bruxelles per salvare Piacenza, mentre Parma (vicepresidente della Provincia) ha lanciato l’idea di un’aggregazione che porti alle “Province del Po”, un’area che comprenda Piacenza, Cremona e Lodi. Il deputato piacentino Massimo Polledri si è detto disponibile ad attivarsi presso il sottosegretario all'economia Gianfranco Paolillo e ha proposto un "faccia a faccia" con una delegazione di amministratori piacentini. Erano presenti i sindaci di Podenzano, Alessandro Ghisoni; quello di Pontenure, Angela Fagnoni; quello di Rottofreno, Raffaele Veneziani; il vice sindaco di Fiorenzuola, Giuseppe Brusamonti; il sindaco di Cadeo, Marco Bricconi; il primo cittadino di Cortemaggiore, Gabriele Girometta; quello di Ziano, Manuel Ghilardelli; quello di San Giorgio, Giancarlo Tagliaferri; e gli assessori di Castelvetro Annarita Volpi (in rappresentanza del Comune), di Cortemaggiore Matteo Rancan, il vicesindaco di Lugagnano Danila Pedretti, l´assessore di Nibbiano Albino Cassi, l´assessore provinciale Massimiliano Dosi ed Elena Murelli, capogruppo di minoranza del Comune di Podenzano.

Ma i fuochi di artificio li ha sparati Salvini. E la miccia l’ha accesa partendo dal terremoto: «Ormai sono finiti i soldi per gli emiliani. Hanno dato solo 51 milioni. Questo Stato ladro non ne ha più. Gli emiliani dovrebbero fare per conto loro, ma non possono perché ci sono di mezzo Pd e Pdl». Poi l’affondo: «Ogni anno lombardi ed emiliani pagano a testa 3mila euro a Roma. La sola Lombardia versa 40 miliardi. Se uno fa la revisione della spesa, va in Calabria o in Sicilia. Questi tagli sono una presa per il c…».

In questi giorni stanno emergendo i dati sui costi delle amministrazioni soprattutto del Sud, anche se il Trentino non è da meno. Solo che il Trentino riceve il 90 per cento delle tasse pagate, per reinvestirli sul territorio. «E’ il nostro obiettivo – continua Salvini – anche perché il Nord sarebbe alla pari con la Germania. Il Sud, invece, è alla pari della Grecia. E se il Nord non vuole fare questa fine, va a Berlino, non ad Atene». Infine, Salvini ha risposto a una domanda sul caos nel Pd: «Su Fb ho appena scritto chiedendomi che cosa possa interessare ai cittadini, in un momento come questo, un tema come le nozze gay. Non credo sia una priorità. E’ un classico del Pd, spaccarsi sul nulla».

Prima del suo intervento, si è svolta una tavola rotonda, organizzata dalla segreteria provinciale del Carroccio, a cui hanno partecipato una decina di sindaci di diversa estrazione politica. Nel mirino di tutti, i tagli che penalizzano soprattutto Comuni, Province e Regioni virtuose. «Si tagli dove si deve – è stato un po’ il leit motiv – soprattutto al Sud dove gli sperperi non sono più accettabili». Secondo il segretario Pietro Pisani «è un errore tagliare i centri di potere più bassi, perché vuol dire allontanarli dai cittadini. Questi ultimi devono poter scegliere i governi locali secondo aggregazioni naturali. I tagli lineari di questo Governo sono senza senso».

Alla serata, oltre ai vertici locali della Lega, erano presente anche il capogruppo in Regione, Mauro Manfredini e il consigliere Stefano Cavalli e il segretario dell’Emilia, e deputato, Fabio Rainieri. Netto Cavalli: «Si tagli al Sud, dove si sperpera. Purtroppo, i tagli di Monti colpiscono le amministrazioni virtuose del Nord». Senza peli sulla lingua anche Manfredini: «Chi è virtuoso la prende sempre in quel posto. Gli Enti, a tutti i livelli, che sono fuori dai parametri o che hanno debiti esorbitanti siano subito commissariati. Le amministrazioni devono essere efficienti e per farlo serve subito l’applicazione dei costi standard, da Bolzano a Trapani».

Maurizio Parma, vicepresidente della Provincia ha spezzato una lancia per via Garibaldi, partendo dai numeri: «Siamo la quinta amministrazione più virtuosa sulle 110 in Italia. Un obiettivo possibile è quello di una maggiore autonomia, sulla falsa riga delle Regioni autonome, con le risorse dei territori che restano sul territorio e vengono spese sul territorio. In Svizzera, ad esempio, le tasse dei cittadini vengono così suddivise: un terzo ciascuno a Stato, Cantoni e Comuni». Duro anche Rainieri sui tagli: «Quella di Monti è una baggianata. Tagliare 5 miliardi di euro non risolve i problemi. Serve solo a far vedere ai cittadini che Monti fa qualcosa».

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