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La premiazione a Roma / Carpaneto Piacentino

Il salumificio Giordano di Carpaneto per la terza volta tra i "top italian food 2024" scelti da Gambero Rosso

Le aziende selezionate possono fregiarsi, oltreché di un’apposita vetrofania, di un bollino dedicato che possono apporre, come nel caso del salumificio piacentino, sui singoli prodotti

Il salumificio Giordano di Carpaneto è entrato a far parte, per la terza volta consecutiva (con il prosciutto cotto di Capitelli di Borgonovo), nella “Top Italian Food 2024” di Gambero Rosso, casa editrice italiana specializzata in enogastronomia che da anni attraverso premi e apposite guide, seleziona le migliori aziende e le promuove, in Italia e all'estero, come rappresentative della migliore qualità del settore agroalimentare del Made in Italy. Non a caso le aziende selezionate possono fregiarsi, oltreché di un’apposita vetrofania, di un bollino dedicato che possono apporre, come nel caso del salumificio piacentino, sui singoli prodotti.

Giunta alla sua ottava edizione, Top Italian Food raccoglie oltre 2mila prodotti di eccellenza del Made in Italy e consente alle aziende di distinguersi sui mercati nazionali e internazionali. Tradotta in inglese e cinese, la guida rinnovata ogni due anni, gode di ampia diffusione sui mercati internazionali, mette in risalto le aziende presso gli operatori di settore e i consumatori target di Gambero Rosso: un pubblico gourmet, interessato tanto alle tendenze, quanto al territorio e alla tradizione. Nell’arco della giornata romana, svoltasi presso Palazzo Brancaccio, oltre alle premiazioni, si è svolta una grande degustazione aperta al pubblico all’insegna del gusto Made in Italy.

La manifestazione che ha incoronato ancora una volta Giuseppe Michelazzi titolare del salumificio “Giordano”, è una prestigiosa vetrina per gli storici prodotti dell’eccellenza italiana tra cui i salumi. Qualità sempre più alta nelle produzioni artigianali e nelle linee premium dell’industria di fascia alta. Minore uso di additivi e conservanti. Crescita dei salumi biologici, di filiera chiusa e ottenuti da antiche razze suine. Prodotti innovativi, a dimostrazione che la salumeria non è roba di pizzi e vecchi merletti, sempre uguale a sé stessa, ma un settore dinamico, capace di evolversi, di dare suggestioni nuove, di respirare l’aria del cambiamento che investe nell’ultimo trentennio il mondo della gastronomia. Tutte prerogative riconosciute al salumificio “Giordano” (come del resto al “re dei prosciutti cotti” Capitelli), ma anche tutti gli altri salumifici che operano sul territorio piacentino sono caratterizzati da livelli qualitativi di assoluto rilievo. «E’ stato un onore - commenta Michelazzi - per il nostro salumificio, ma anche per il territorio piacentino che rappresenta, essere stati scelti tra gli ambasciatori dei prodotti del food italiano di qualità. Grazie al bollino che aggiungiamo alla Coppa piacentina Dop abbiamo uno strumento in più per poterci contraddistinguere in Italia e in particolare all’estero, ove il Made in Italy è spesso oggetto di subdole imitazioni. Un mezzo per favorire i prodotti dell’agroalimentare e sviluppare la crescita del fatturato, ma soprattutto il riconoscimento in termini di prezzo che tali eccellenze meritano».

«Siamo presenti - prosegue Michelazzi - in numerose città italiane, come all’estero. Il nostro export è aumentato e continuerà a crescere perché il prodotto italiano di qualità è il simbolo della straordinaria ricchezza dei nostri territori, è emblema di qualità, convivialità, è il sentiment che coniuga varietà e qualità. Questo bollino sulla Coppa Dop è un’ulteriore attestazione di eccellenza, un’aggiunta al già prestigioso marchio Dop di cui possono fregiarsi, unici in Europa con coppa, salame e pancetta i salumifici aderenti al Consorzio di cui faccio orgogliosamente parte e auspico che questo riconoscimento sia un ulteriore tassello per il riconoscimento della qualità di tutti i salumi Dop piacentini». «Nel mio salumificio che, come altri, vanta una lunga storia, ho cercato di coniugare sempre tradizione con l’innovazione. L’appartenenza al Distretto del cibo sarà ulteriore occasione per migliorare le nostre strutture di lavorazione e poter offrire ai mercati, anche esteri, prodotti sempre migliori che vanno fatti sempre meglio conoscere, così come va migliorata la logistica per la distribuzione.

Grazie anche al Distretto abbiamo avviato importanti ampliamenti logistico tecnologici, che ci consentiranno di estenderci sui mercati italiani ed esteri, senza mai perdere di vista la prerogativa che ci ha sempre contraddistinto, coniugare tradizione ed innovazione, nel segno della qualità delle Dop piacentine. Naturalmente oggi per tutelare le prerogative di qualità e la tradizione, abbiamo un supporto essenziale, ovvero la tecnologia come quella Format per impianti di condizionamento e raffrescamento con elevati standard per resa e risparmio energetico, il tutto in ossequio ai dettami sulla sostenibilità che deve contraddistinguere oggi ogni produzione. Ma la bussola alla quale non rinunceremo mai è la qualità per produzioni che, nonostante tutto, necessitano ancora di antica artigianalità».

«Sono presente con i miei salumi - ricorda Michelazzi - in Eataly, Esselunga, Metro e nei migliori ristoranti e salumerie italiane, ma entrare nelle Top del Gambero Rosso, significa poter utilizzare un prestigioso strumento in più per penetrare anche nei mercati esteri. Attualmente trasformo circa 800mila chili di carni nel mio salumificio grazie all’ausilio di 20 dipendenti. E’ evidente che un ulteriore aumento produttivo significa sviluppo, lavoro e successo per il territorio che esprime la nostra cultura norcina. Ma abbiamo bisogno estremo di giovani da formare che si appassionino alla nostra professione». «Anche l’appartenenza al “Distretto del Cibo dei Salumi Dop Piacentini” e che rappresenta il primo “Distretto del Cibo” riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna, unico Distretto per i salumi Dop compreso nell'elenco del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è un ulteriore strumento a disposizione di tutti noi soci del Consorzio per perseguire in modo concreto la costituzione di una filiera produttiva collegata ai salumi Dop tutta piacentina».

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