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Martedì, 30 Aprile 2024
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Addio a Abdoul Teuw, l'uomo security da Zara. Gli amici: «Buono e onesto, ora aiutiamo la famiglia»

Cordoglio per la scomparsa improvvisa del 55enne che era arrivato a Piacenza dal Senegal trovando impiego come addetto alla sicurezza nel negozio di moda in via Venti Settembre 

Abdoulaye Teuw aveva quarant’anni quando era arrivato in Italia con la speranza di trovare lavoro e poter offrire la miglior vita possibile ai suoi figli e a sua moglie. Partito da solo dal Senegal una quindicina di anni fa, era arrivato a Piacenza: qui, da oltre dieci anni, aveva trovato impiego come addetto alla sicurezza lavorando nel punto vendita di Zara di Piacenza, dove si era da subito fatto apprezzare per le sue doti umane e dimostrando serietà professionale. Sempre sorridente, era lui che apriva la porta ai clienti che varcavano la soglia del negozio di via Venti Settembre. Ma il suo sorriso si è spento per sempre: Abdoulaye - che tutti chiamavano Abdoul - è venuto improvvisamente a mancare alla vigilia di Pasqua mentre si trovava in patria, dove era andato a trovare la madre e due sue figlie, Fatou Kiné di 18 anni e Seynabou di 29 anni, e il figlio sedicenne Pape Ibra. 

La notizia della sua morte è stata un fulmine a ciel sereno per tutto il personale del negozio Zara di Piacenza. Ancora incredule la moglie Awa Diagne e un’altra sua figlia ventenne Madeleine, entrambe arrivate a Piacenza da un paio d’anni per stare assieme a «quell’uomo dall’animo buono, che si faceva in quattro per tutta la sua famiglia, e che ha sacrificato se stesso restando lontano dai propri cari per portare avanti un lavoro onesto» ricorda il piacentino Ivan Gaidolfi, ex responsabile di Zara Piacenza, il quale si era legato in una grande amicizia con Abdoulaye. 

«Ci siamo conosciuti una decina di anni fa proprio lavorando in Zara - ricorda Gaidolfi - e immediatamente abbiamo stretto un’amicizia che il tempo ha consolidato, rendendoci quasi fratelli». La morte di Abdoulaye, che aveva appena compiuto 55 anni, ha lasciato attoniti sia Gaidolfi che sua moglie Pamela Piredda. «Appena abbiamo appreso la triste notizia - raccontano i due coniugi - siamo andati a casa sua per abbracciare Awa e Madeleine le quali non hanno saputo spiegarci cosa gli sia successo esattamente, se non di un malore che lo avrebbe stroncato all'improvviso». E aggiungono: «Nella primavera del 2022, Abdoulaye era finalmente riuscito ad accogliere, nella sua umile casa a Piacenza, anche sua moglie e quella figlia. Un primo tassello di quel suo sogno di poter riunire sotto lo stesso tetto, un giorno, tutta la sua grande famiglia qui a Piacenza». All’indomani di Pasquetta, proprio per cercare una risposta e per dare un ultimo saluto ad Abdoulaye, «sua moglie è partita per il Senegal - spiega Piredda - ma ora un’intera famiglia si trova a dover fare i conti con la realtà, quella della mancanza del sostentamento quotidiano e, in aggiunta, la difficoltà di comprendere e parlare l’italiano». 

Per questo, Ivan Gaidolfi, Pamela Piredda e tutte le persone che gli volevano bene, in accordo con la figlia e la moglie, stanno promuovendo una raccolta fondi «per le prime necessità di questa famiglia» sottolineano, lanciando un appello «a chiunque volesse fare un atto di generosità per aiutare queste persone attraverso il contatto Whatsapp al numero 328.8333878» dove sarà indicato l’Iban della famiglia di Abdoulaye Teuw: per non lascarli soli.

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