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Oggi a Rivergaro, domani a Travo / Rivergaro

Anas incontra i cittadini faccia a faccia, partiti a Rivergaro i colloqui

Statale 45, il personale tecnico della società si confronta sugli espropri. Vecchiattini: «Le rotonde sono eliminabili, meglio incroci a raso». Merlini (Bellaria): «Un conto è scrivere il progetto alla scrivania, un altro è venire sul posto a vedere»

Sono partiti alle 9 di questa mattina in municipio a Rivergaro gli incontri del personale tecnico di Anas con i residenti interessati dagli espropri lungo il tratto di 11 chilometri "Cernusca-Rivergaro". Oggi gli ingegneri-progettisti della società del gruppo Fs ascolteranno le osservazioni e risponderanno ai quesiti dei cittadini e proprietari di Rivergaro, domani e sabato saranno a Travo. Ognuno ha venti minuti di tempo per parlare del proprio caso personale, chiarire dubbi, chiedere correzioni e fare proposte alternative.

«SE PARTE QUELL’ESPROPRIO NON POSSO PIU’ LAVORARE»

Tra i primi ad uscire dal colloquio è Daniele Merlini, titolare del noto ristorante "Bellaria", che si ritiene soddisfatto del confronto. «Ho fatto le mie osservazioni ai tecnici - spiega lui stesso -, dicono di averle recepite e che potranno venirmi incontro. Nel progetto definitivo la parte espropriata è minima, sostengono. Nella raccomandata che avevo ricevuto però si diceva ben altro».

Ovvero? «Perderei in toto la parte esterna del ristorante con i suoi servizi, non potrei più lavorare: come posso avere un locale senza fognatura? Però ora i tecnici dicono che l’esproprio riguarderà soltanto un accesso, per permettere al cantiere di lavorare. Fosse così mi riterrei soddisfatto».

Merlini ha portato anche il caso del figlio, che vive a Fabiano. «A lui verrebbero tolti 50 metri di giardino per una strada di complemento: la documentazione fotografica che ho fornito ha fatto capire che l’intervento non sarebbe necessario, ma si potrebbe ridurre il tutto alla rinuncia di una griglia per l'acqua». Merlini prova a guardare al futuro con più fiducia, ma «le modalità di esproprio non ci sono proprio piaciute. Forse ora Anas ha capito che bisogna collaborare. Un conto è scrivere il progetto alla scrivania, un altro è venire sul posto a vedere e discutere». La sensazione, inoltre, è che «siano stati presi come riferimento informazioni catastali non aggiornate».

Daniele Merlini e Giorgio Vecchiattini

«ALLE PAROLE DOVRANNO SEGUIRE GLI ATTI FORMALI»

I colloqui con i tecnici Anas sono privati, le porte rimangono chiuse. È venuto ad ascoltare nei corridoi anche Giorgio Vecchiattini, referente del comitato “Residenti Utenti della Statale 45”. «Siamo curiosi di sapere, ma alle parole dette devono per forza seguire gli atti formali. È dal 2021 che il comitato invia osservazioni ad Anas, non si voleva arrivare a questo punto, ovvero fare le cose in modo raffazzonato. C’era tutto il tempo per organizzare diversamente le procedure, senza far venire qualche “mezzo infarto” alle persone. Chi ha aperto la raccomandata e si è visto mezza casa tagliata, cosa deve pensare? Non capiamo come sia potuto succedere».

«NON VOGLIAMO UN CONFLITTO TRA BASSA E ALTA VALTREBBIA»

Vecchiattini ribadisce le intenzioni del comitato. «L’entità degli espropri ha mobilitato e portato ad una sollevazione popolare. Ma chiediamo anche una progettazione alternativa sulla strada: le rotonde preventivate, con un diametro di 40 metri, sono eliminabili. Ad esempio proponiamo gli svincoli a raso, che avrebbero un diverso impatto ambientale e porterebbero via un terzo dello spazio».

Per il referente sarebbe stato utile portare con un bus i progettisti lungo tutto il tratto “Cernusca-Rivergaro”, così come discutere anche con i comuni dell’alta valle. «Dalla montagna si chiede più percorribilità, ma con le rotonde la strada non si velocizza. Penso che sia inutile un conflitto tra bassa e alta Valtrebbia. Non riusciamo a capire l’atteggiamento dei nostri valligiani, la nostra azione va a vantaggio di tutti. E non comprendiamo le richieste di “fare in fretta”: le modifiche che chiediamo comporterebbero solo qualche mese di attesa in più».

Presente nella sala d’attesa dei colloqui con Anas anche Piera Ferrari, storica attivista di Rivergaro che da anni si batte per la tutela della Valtrebbia. «Non ho un interesse personale da difendere in questa vicenda, sono venuta ad ascoltare quello che succede agli altri abitanti. Cerco di difendere la valle, non voglio vedere il territorio devastato».

Anche gli assessori Pietro Martini e Andrea Gatti si trovano in municipio. «Siamo contenti del fatto che Anas abbia risposto positivamente alla nostra mozione», spiegano i due, riferendosi al prolungamento dei tempi (un mese e mezzo) per la presentazione delle osservazioni. 

Al mattino vengono ascoltati i rivergaresi maggiormente interessati dagli espropri, nel pomeriggio i casi più marginali. Sono circa 90 gli espropri su Rivergaro, molti di più, circa 200, quelli legati al territorio di Travo.

MARTINI: «DOPO GLI ESPROPRI BISOGNA DISCUTERE DEI CANTIERI»

Nel frattempo i comuni dell’Alta Valtrebbia chiedono a Rivergaro e Travo di non ostacolare l’ammodernamento della strada. «Lo sappiamo - aggiunge l’assessore Gatti -, i comuni di montagna hanno alcune priorità, ma dobbiamo anche salvaguardare i nostri concittadini. Avvisare di un esproprio in questa maniera, improvvisamente, non è stato opportuno. Anche noi vogliamo la sicurezza della strada, conosciamo i suoi problemi».

«Già – fa eco il vicesindaco Martini -, mi metto nei panni dei rivergaresi e travesi ai quali è stato detto che la casa viene tagliata a metà. Come Comune, inoltre, siamo curiosi di conoscere la viabilità alternativa alla Statale 45, durante i lavori di ammodernamento. Con i cantieri che avremo, non penso sia sostenibile procedere con diversi sensi unici alternati. Così sarà dura».

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