rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
La polemica / Rivergaro

«La copertura dello stadio è stato l’ennesimo pasticcio»

“Noi per Rivergaro”: «L’assessore Gatti ci nega la possibilità di affrontare l’argomento stadio comunale in commissione»

«Sono ormai passati quattro anni da quando l'Amministrazione Comunale ha deciso di abbattere e ricostruire le tribune dello stadio comunale Fratelli Ramponi. Una scelta che “Noi Per Rivergaro” – fa sapere in una nota - ha sempre sostenuto essere scellerata: la vecchia tribuna era tra le strutture più apprezzate e funzionali del panorama calcistico piacentino, un orgoglio per i Rivergaresi, la demolizione avrebbe solo comportato un dispendio di fondi. La scelta che venne definita dal vice sindaco, ed allora assessore ai lavori pubblici, Pietro Martini, “una scelta politica”, si è dimostrata anche peggio di quanto avevamo previsto. A seguito dell’abbattimento della tribuna il cantiere è partito solo il 14 maggio 2021. Avrebbe dovuto concludersi in 88 giorni. I lavori sono poi proseguiti a singhiozzo, interrotti con proroghe, lavori ripresi, nuovamente interrotti. A nulla serviva una nostra interrogazione presentata 27 dicembre 2021. La risposta evasiva in Consiglio Comunale un forniva alcun chiarimento soprattutto in riferimento al danno provocato sia alle casse comunali che alla società RiverNiviano. Di fronte anche ai legittimi solleciti di quest’ultima, l’Amministrazione aveva ipotizzato come data di consegna dei lavori il giugno 2022. Basta ricordare i titoli dei giornali: “Tribune demolite, tifosi tra le macerie”, “Tribune sparite e spettatori ancora in piedi”, “Campo senza tribune ora il presidente se ne va”, “Campo sportivo di Rivergaro caos tribune: ora il Comune passa alle vie legali”. Una serie di lavori iniziati male, mai finiti. Veniamo quindi ai giorni nostri: il 21 febbraio scorso il consigliere Zangrandi, in qualità di membro della Commissione Lavori Pubblici, ha chiesto una convocazione urgente della stessa per capire lo stato di avanzamento dei lavori e al fine di comprendere quale fosse la motivazione che ancora non permetteva di terminare l’opera in oggetto. A tale richiesta non arriverà alcuna risposta ma il giorno 8 marzo la Giunta decideva clamorosamente la rescissione del contratto con la ditta esecutrice dei lavori, liquidando la stessa con 20.000 euro per poi affidare il completamento dell’opera ad altri soggetti. A noi è sembrato l’ennesimo pasticcio, oneroso per le tasche dei cittadini, per provare di provare a finire i lavori, con un modo perlomeno discutibile, in tempo utile per l'inizio della campagna elettorale. “Soluzione per evitare una causa nella quale potevamo anche soccombere” era stata la motivazione espressa a mezzo stampa. E per quale motivo si poteva soccombere? La risposta alla nostra richiesta di convocazione di una specifica commissione chiarificatrice, nel frattempo, è arrivata dopo oltre un mese e solo dopo un ulteriore sollecito effettuato la settimana scorsa. Solo ora, l’assessore Andrea Gatti, in veste di presidente della commissione permanente, che inizialmente aveva dato la sua disponibilità, ha negato la convocazione della commissione “vista la complessità dell’argomento”, invitandoci a presentare interrogazioni. Non possiamo accettare in silenzio questo atteggiamento. Le Commissioni sono l'organo deputato all'approfondimento delle problematiche attraverso un dibattito che, per regolamento, non è invece permesso per le interrogazioni. Il diniego dell’assessore Gatti legittima il pensiero che questo dibattito voglia essere evitato, proprio per nascondere i pasticci, con relativo danno sulle spalle dei cittadini, di questa amministrazione. Forse perché la verità è meglio che resti chiusa in un cassetto?».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«La copertura dello stadio è stato l’ennesimo pasticcio»

IlPiacenza è in caricamento