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«La lotta alle mafie deve essere un imperativo di tutta la comunità»

Il 21 marzo si celebra la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, riconosciuta dalla legge 8 marzo 2017

Il 21 marzo si celebra la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, riconosciuta dalla legge 8 marzo 2017 che ha affermato l’alto valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie e della memoria delle vittime innocenti, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche. Il prefetto Daniela Lupo ha ricordato l’importanza di commemorare le tante, troppe vittime innocenti delle mafie, continuando a lavorare, ogni giorno, ognuno nel proprio settore ed ambito di vita, per prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata, anche nel tessuto economico e sociale forte e sano di questo territorio.

La lotta alle mafie deve essere un imperativo di tutta la comunità, che deve continuare a partecipare da protagonista alla vita del Paese, anche denunciando eventuali pressioni o tentativi di infiltrazione, senza alcun timore di essere lasciata sola dalle Istituzioni. Lo Stato c’è ed è fortemente concentrato nel contrasto alle mafie e alle illegalità, anche in questo territorio, con tutte le sue articolazioni. In questo ambito, molteplici sono le iniziative che l’Ufficio Territoriale del Governo sta realizzando su impulso del Prefetto Lupo: dalle intese per la legalità con i Comuni della provincia e con l’Azienda sanitaria locale, per rendere più stringente e incisiva l’attività di controllo, estesa ad appalti di lavori dal valore sensibilmente inferiore e alle forniture di beni e servizi, con l’introduzione di una nuova soglia di valore, al rinnovato slancio nell’attività di supporto all’Agenzia nazionale dei Beni confiscati e sequestrati alle mafie, che ha portato anche alla recente ricostituzione del Nucleo di supporto presso la Prefettura di Piacenza, e ad un primo monitoraggio dei beni confiscati e destinati coinvolgendo, all’uopo, i comuni dove sono presenti tali beni (Cortemaggiore, Piacenza e Calendasco). Ma tanti altri sono i focus su cui si sta concentrando l’attività della Prefettura, delle Forze di Polizia e delle Istituzioni locali coinvolte, nell’ambito della Conferenza permanente, insieme alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali di questa provincia, nell’analisi e nel monitoraggio di possibili elementi di preoccupazione ed insidia all’economia sana: dalle possibili difficoltà di accesso al credito e al connesso rischio usura, al lavoro di analisi nella logistica che, nei prossimi mesi, si auspica porti alla sottoscrizione di un aggiornato Protocollo della Legalità nell’importante settore.

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