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«Non si cura più di innaffiar le vie? La polvere di questi giorni è qualcosa di mai più visto»

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti oltre 120 anni fa. Ce ne dà l'opportunità, il libro "Sei anni di vita piacentina (1894-1899) giorno per giorno", a cura di Corrado Sforza Fogliani e Antonietta De Micheli.

GIUGNO ANNO 1894: Una nuova modera fabbrica di ceramica -  Si sollecita l’annaffio delle vie – Cinquanta fuggiaschi da Parigi rientrano a Piacenza

17 GIUGNO da "libertà": "Nella città nostra, è doloroso constatarlo, ove, tolgansi alcuni stabilimenti meccanici, la fabbrica dei bottoni e quella di maglie Laviosa, altra industria in appena discreta scala, non esiste. Ed è tanto più doloroso il constatare questa deficienza in quanto che, mentre nelle altre città le industrie ogni anno più progrediscono, si sviluppano e si avvantaggiano, qui da noi seguono invece un vero e continuo regresso. Ci gode perciò l'animo apprendere ora che una nuova e moderna fabbrica di ceramica sorgerà tra noi, la quale, oltre dar credito e lustro alla città nostra, apporterà pane e lavoro a tanti operai. E del sorgere di questa industria, devesi lode al sig. Pietro Delle Donne, allievo della ditta Polledri, intelligente e appassionato cultore dell'arte ceramica il quale, nell'intento di occupare gli antichi operai, riapre l'antica fabbrica Saroldi",

La società "L'Esercito" festeggia oggi con un banchetto all'albergo dei Due Cervi il decimo anniversario della fondazione.

18 GIUGNO apprendiamo da "Il Progresso" di oggi della morte di Agostino Betti, avvenuta giorni sono nella nostra città. Agostino Betti era noto sotto il nomignolo di "Slarei". Aveva 73 anni, ed esercitava da molto tempo la professione di mediatore. "Ardente patriota, era - è detto - il braccio destro degli amici del Piemonte. Il governo provvisorio del 1848 lo aveva tra i suoi più fedeli e più attivi collaboratori. Delegato dal popolo, era lui che organizzava nel marzo del 1848 le dimostrazioni e, luminarie. Fu proprio 'lui che, salito una sera a palazzo Landi dal marchese Gianbattista, gli manifestò il desiderio del popolino perché venissero, per l'arrivo tra noi di Vincenzo Gioberti, illuminate le finestre della illustre casa. Fu l'uomo di fiducia dei Fioruzzi, dei Germani, dei Giarelli, dei Maggi, dei Salvetti, dei Mischi, degli Sforza Fogliani, degli Anselmi e di tanti altri che mantenevano continua corrispondenza col Piemonte, rischiando le manette.

20 GIUGNO da "Libertà": "Non si cura più di innaffiar le vie? La polvere che di questi giorni abbiamo avuto per le vie di Piacenza è qualcosa di mai più visto. Sollevata dal vento, acceca i passeggeri, entra nei negozi, negli appartamenti, imbrattando tutto e tutti. Che non si pensi quest'anno ad innaffiar le vie, che pur ne hanno tanto bisogno dopo i lavori per l'acqua potabile?".

Da "Libertà": "Il Prefetto in giro archeologico, Il Prefetto comm.Ferrari, accompagnato ieri mattina dal conte Scapinelli, dal sig. Veranisindaco di Fiorenzuola, dal fratello di questi conte Gazzola e dal maestro cav. Scotti, si recò a visitare le capanne d'Olza testè scoperte, quindi al Colombarone, portandosi in seguito ad ammirare il mirabile monastero di Chiaravalle della Colomba e la chiesa, che si sta ora riparando".

21 GIUGNO da "Libertà":Sugli ultimi dell'annata testè decorsa, la Società anonima piacentina per l'illuminazione a gaz della nostra città citava in giudizio il Comune per ottenerlo condannato a risarcire i danni cagionati da vari fatti, costituenti - al dire della Società stessa - altrettante violazioni dei diritti suoi, risultanti dai contratti stipulati e dalla legge, Ieri la causa venne discussa avanti il nostro Tribunale civile".

22 da "Libertà": " Il reverendo Don Antonio Mantegari, missionario alla nostra Cattedrale, ottimo e studioso sacerdote, donava testè alle stampe un suo carme dal titolo: Excelsior. Ne faceva gentile omaggio a sua Maestà la Regina d'Italia. L'Augusta Donna gradiva il dono ed esprimeva i ringraziamenti suoi al canonico Mantegari.

24 GIUGNO dai reggimenti della nostra guarnigione viene festeggiato per la prima volta l'anniversario della battaglia di San Martino. Vi sono banchetti tra ufficiali. La sera, le due musiche militari riunite suonano in piazza Cavalli. Viene eseguita la nota Battaglia di San Martino. Molte case sono illuminate.

Oggi, in seno all'Associazione della stampa a Roma, viene inaugurato un busto al nostro concittadino Medoro Savini, già eletto deputato nel nostro Collegio. Parla di lui come scrittore il letterato Giovanni Faldella.

Da "Libertà": "La rugiada di San Giovanni. Stanotte, sul Corso, sulle mura specialmente e fuori porta, vedevansi in giro molte brigatelle di popolani, donne specialmente, che - come è antico costume - pigliavano la rugiada di San Giovanni, che dicono avere tante virtù. Ricorre infatti oggi la festa di questo Santo, precursore del Messia".

28 GIUGNO. Partono per i bagni di Fano i fanciulli scrofolosi a cura dell'Ospizio marino.

29 da "Libertà": "Cinquanta fuggiaschi da Parigi alla nostra stazione. Ieri sera alle 21 arrivarono alla nostra stazione ferroviaria, col treno proveniente da Torino, una cinquantina di operai, reduci dalla Francia, dopo le scene di orrore e di barbarie commesse dalla plebaglia francese a danno degli italiani. La maggior parte di questi infelici sono della nostra provincia, delle alte valli del Nure, del Tidone del Trebbia".

30 Nel palazzo dell'Istituto Belle Arti Gazzola ha luogo oggi l'estrazione delle doti.

... confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi?  Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? "Forse che sì forse che no", com'è scritto nella pietra d'angolo d'una bella casa di via Campagna”.

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«Non si cura più di innaffiar le vie? La polvere di questi giorni è qualcosa di mai più visto»

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