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Piacenza, foto d’autore

Piacenza, foto d’autore

A cura di Alessandro Bersani

Come il Mochi ha modellato le due sculture della piazza

Per modellare con la cera un’opera come questa occorre veramente grande abilità. Tra il 1620 e il 1625 lo scultore Francesco Mochi realizzò questa dedicata ad Alessandro Farnese e l’altra dedicata a Ranuccio Farnese presente nella stessa collocazione: la piazza dei Cavalli a Piacenza. Notate come nella foto d’autore di questa settimana gli accurati dettagli dell’opera siano evidenziati dall’illuminazione radente. Semplificando al massimo: solitamente l’artista prepara un bozzetto in cera di piccole dimensioni che successivamente “ingrandisce” copiandolo e creandone uno grande quanto basta. Quando l’opera è delle dimensioni che avrà il bronzo si procede con un doppio passaggio positivo-negativo in gesso attraverso calchi. Lo scopo è predisporre una camera nella quale il bronzo possa entrare e scorrere in tutti gli spazi che, la cera precedentemente sciolta, gli ha lasciato per creare l’opera. Lo spessore della camera sarà lo spessore del metallo. In questo caso Mochi ha fuso separatamente le parti del monumento che ha poi messo insieme in un secondo momento. Ad esempio i due cavalieri sono bronzi ottenuti separatamente e montati successivamente sui cavalli. Ancora oggi le sculture artistiche in bronzo vengono ottenute con lo stesso metodo che utilizzava Mochi nel 1620. Tutto cambia. Nulla cambia.

E-mail: news@alessandrobersani.com

Come il Mochi ha modellato le due sculture della piazza

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