Verso la fine del 1800, quando la fotografia si impose soppiantando la pittura, venne subito utilizzata per ottenere velocemente ritratti di famiglia che in precedenza richiedevano mesi di lavoro da parte degli artisti, oltre che somme di denaro che la maggior parte delle persone non si potevano permettere. Iniziò così una tradizione che ogni anno le famiglie rinnovavano. Questa abitudine si protrasse anche nel secolo successivo, divenendo un fenomeno di massa.

La diffusione di fotocamere semplici da usare e alla portata di tutti prima e l’affermazione poi degli smartphone ha spento definitivamente questa pratica, illudendo tutti quanti di poter scattare bellissime immagini ricordo di famiglia escludendo il fotografo professionista dal “business”.

In realtà la foto scattata in studio ha un sapore ben diverso, come dimostra la foto d’autore di questa settimana ripresa da me pochi giorni fa. Perché l’occhio del professionista è in grado di cogliere espressioni che il dilettante purtroppo, specie se coinvolto in prima persona con i soggetti, non riesce a vedere con la giusta prospettiva.

La foto di famiglia in studio oggi è in netta ripresa e sta ritornando prepotentemente alla ribalta.

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