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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nuovi record

Il lockdown non ha attenuato l'emergenza clima

A lanciare l'allarme è il Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres "Il lockdown non ha rallentato l'emergenza clima, le economie sono diminuite causa il coronavirus, ma il riscaldamento del pianeta non si è fermato. Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nuovi massimi record nel 2020". Il 3 maggio, a "Mauna Loa Observatory", stazione di base atmosferica situata nello stato americano delle Hawai, sono stati registrati 418,2 ppm (parti per milione) di CO2 in atmosfera. Sono i valori più alti da quando esistono queste misurazioni, iniziate nel 1954 durante l'Anno Geofisico Internazionale.

Valori record anche in Italia, secondo il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare nell'Osservatorio di Monte Cimone (Sestola, Modena), la concentrazione di CO2 ha toccato 418,27 ppm. In base ai dati dei carotaggi ghiaccio, da almeno 2,5 milioni di anni la nostra atmosfera era così carica di gas serra.

Antonio Guterres il 10 Settembre, presentando il "Rapporto United in Science 2020" ha sostenuto che "i lockdown a breve termine non sostituiscono l'azione per il clima di cui abbiamo bisogno per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi". Secondo il documento esiste una possibilità significativa e crescente di raggiungere temporaneamente la soglia di 1,5 gradi nei prossimi cinque anni. ”Non c'è tempo da perdere se vogliamo rallentare la tendenza e limitare l'aumento della temperatura a 1,5 gradi - ha poi ribadito  - l'azione per il clima è l'unico modo per garantire un pianeta vivibile per questa generazione e per quelle future. E’ una azione non più rinviabile".

Determinante nel cambiamento climatico anche l'ondata di roghi che ha devastato la California ed altri Stati della costa occidentale degli USA che hanno provocato pure decessi di persone.

Secondo il "Rapporto Living Planet" del WWF è l'intero ecosistema ad essere in pericolo. Le popolazioni di fauna selvatica segnano un calo medio di due terzi in meno di mezzo secolo, causato, in gran parte dalla distruzione degli ecosistemi che sta anche contribuendo all'emergenza di malattie zoonotiche, come la Covid -19.

Gli impatti economici della distruzione costeranno al mondo circa 480 miliardi di dollari all'anno e anche con un risvolti preoccupanti sulla salute dell'uomo.

"Tra le cause della grave perdita di animali - ha sottolineato il Rapporto Living Planet - la deforestazione, l'agricoltura non sostenibile ed il commercio illegale di fauna selvatica, responsabili anche della diffusione di epidemie".

Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nuovi record

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