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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Nel 2023 confermati 236 casi di Dengue in Italia, di cui 36 autoctoni

Circa la metà della popolazione mondiale è attualmente a rischio di Dengue, con un numero stimato di infezioni tra 100 e 400 milioni all’anno. Il rischio riguarda tutte le popolazioni nelle aree dove sono presenti le zanzare vettori del virus e l’OMS mira ad affrontare gli arbovirus emergenti, con potenziale epidemico, provvedendo al monitoraggio del rischio.

Nel Rapporto 2023 di Epicentro (Istituto Superiore di Sanità), in Italia, sono stati accertati 236 casi di Dengue, di cui 36 autoctoni (al 27 settembre 2023).

I contagi autoctoni (localmente) si sarebbero verificati in tre diverse occasioni, non collegate tra loro. Il primo focolaio in provincia di Lodi con 25 casi confermati, un altro in provincia di Latina con 2 contagi ed un terzo in provincia di Roma dove sono stati individuati 9 casi con esposizioni in diverse parti della città che hanno richiesto delle indagini, tuttora in corso, per verificare eventuali collegamenti epidemiologici Tutti i pazienti di cui sono note le condizioni di salute, risultano guariti o in via di miglioramento.

Consultando gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità disponibili on line, nella dashboard, risultano anche 200 casi di Dengue importati da altri Paesi. La trasmissione autoctona del virus, seppur in presenza di un numero limitato di casi, è in evoluzione.

Intanto, come riportato nelle informazioni diffuse dallo stesso Istituto Superiore di Sanità, proseguono le attività di disinfestazione contro le zanzare e sono state attivate tutte le misure preventive previste a tutela di trapianti e trasfusioni.

I consigli per la prevenzione

L’ISS consiglia di proteggersi dalle punture delle zanzare soprattutto durante le ore in cui la loro presenza è massima, evitando tutte quelle situazioni che possono favorire il loro sviluppo. Tra i principali suggerimenti quello di utilizzare repellenti ed indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, usando delle zanzariere alle finestre. Svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori, per esempio i secchi con acqua stagnante e cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.

 Il virus è generalmente trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti, ma può essere veicolato da un altro vettore, la zanzara Aedes albopictus, conosciuto come zanzara tigre, presente anche nel nostro Paese.

 L’Europa ed in particolare i Paesi del bacino mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, per aumento di calore, umidità, insieme all’aumento del commercio e del turismo globale, potrebbero essere a rischio  per l’insorgenza di epidemie Dengue.

Le zanzare Aedes che trasmettono il virus prosperano in climi subtropicali. A causa del cambiamento climatico globale, il virus potrebbe diffondersi in tutto il mondo e molti scienziati prevedono che, nei prossimi anni, focolai di infezione Dengue diventeranno sempre più frequenti a causa delle condizioni meteorologiche estreme.

LA FEBBRE DENGUE

La Dengue è una malattia infettiva causata da quattro varianti dello stesso virus (a RNA, della famiglia dei Flaviviridae) che si trasmette attraverso la puntura di zanzare. La più efficiente nella trasmissione è la zanzara Aedes Aegypti, comune nelle regioni tropicali, ma non presente in Italia, mentre la zanzara tigre (Aedes albopictus), già segnalata in tutta l’Europa meridionale, può contribuire al contagio, anche se in modo meno efficace. Contrarre la Dengue protegge la persona solo contro il tipo di virus che l’ha causata e non contro le altre tre varianti.

La malattia non si diffonde per contatto diretto, ma può essere trasmessa anche attraverso trapianti d’organo e trasfusioni di sangue.

II periodo di incubazione è di 5-6 giorni; i sintomi della malattia possono comparire a distanza di meno di una settimana dalla puntura della zanzara infetta e si manifestano con: febbre elevata, forte cefalea, dolori articolari e muscolari (febbre spaccaossa), estremo dolore alle gambe, nausea, vomito ed esantema.

In casi estremi (1-5%) possono verificarsi difficoltà respiratorie ed insufficienza multiorgano, con un rischio di mortalità dell’1% che aumenta fino al 40% nella forma emorragica. Attualmente, non esistono cure specifiche per la Dengue e la maggior parte dei pazienti guarisce completamente in circa due settimane. La diagnosi, oltre che clinica, si basa sulla identificazione del virus mediante test molecolare PCR.

Vaccino contro la Dengue

AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato Tak-003 di Takeda, vaccino tetravalente, vivo attenuato, per la profilassi contro la malattia di Dengue, causata da uno qualsiasi dei 4 sierotipi del virus. E’ possibile somministrarlo a partire dai 4 anni di età, nei Centri autorizzati.

Tak-003 è un vaccino strutturato sulla base del sierotipo 2 del virus della Dengue (Denv-2) tramite la tecnologia ricombinante ed è in grado di garantire l’immunizzazione contro tutti e quattro i sierotipi del virus.

Si può somministrare a tutti i residenti nelle aree infette ed ai viaggiatori che si recano nelle zone a rischio.

Il vaccino viene somministrato in due dosi a distanza di tre mesi, per via sottocutanea ed è ben tollerato e sicuro.

Attualmente, il vaccino è stato approvato in più di 21 Paesi. Valutato su oltre 28mila persone, è in grado di prevenire il rischio di infezione ed il conseguente rischio di ospedalizzazione.

Nel 2023 confermati 236 casi di Dengue in Italia, di cui 36 autoctoni

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