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Cronaca

Al Tribunale del riesame la procura chiede che quattro poliziotti tornino in carcere

Bologna, secondo i pm Colonna e Versini – che si sono opposti alla decisione del gip piacentino - potrebbero commettere altri reati. Ma gli avvocati difensori replicano: sono agli arresti domiciliari e sono stati sospesi dal servizio

«Possono commettere altri reati». «Non è vero, sono sospesi dal servizio e si trovano agli arresti domiciliari». E’, in sitesi, il duello andato in scena oggi al Tribunale del riesame, a Bologna, dove si discuteva la posizione di quattro poliziotti che si trovano agli arresti domiciliari. Il ricorso al giudice del Riesame era stato avanzato dai pm che hanno condotto la maxi inchiesta che ha portato in carcere sei poliziotti, oltre a un ispettore della polizia penitenziaria ( e a diverse altre persone, tra cui alcuni immigrati), accusati di spaccio di stupefacenti, falso e altri reati dai pm Antonico Colonna e Michela Versini. I due magistrati si erano opposti alla decisione del gip che aveva concesso gli arresti domiciliari ai quattro (uno è in libertà, mentre un altro è ancora in carcere).

Due ore per mostrare ognuno le proprie argomentazioni. Secondo la procura – la posizione è stata illustrata da un relatore, perché da Piacenza non è partito alcun pm -  quegli arresti domiciliari non erano da concedere perché esiste ancora una delle esigenze cautelari: la reiterazione del reato. Sono pericolosi, avevano detto il procuratore capo Salvatore Cappelleri e il pm Versini, in una conferenza stampa, considerando le persone con cui erano venute in contatto e la scaltrezza con cui avevano operato.

La nutrita pattuglia di avvocati che assiste i quattro agenti (tre assistenti e un ispettore capo), invece, ha sostenuto il contrario. I quattro si trovano agli arresti domiciliari e il gip ha posto divieti stringenti (in pratica non possono parlare con nessuno, tranne i familiari e hanno limitazioni all’uso del telefono e di internet). Inoltre, sostengono gli avvocati, gli indagati sono stati sospesi dal servizio, quindi non hanno più alcun potere.

Il Tribunale si è riservato la decisione. Il tempo che hanno i giudici è di venti giorni, a partire da quando hanno ricevuto gli atti del ricorso presentato dalla procura. Facendo un rapido calcolo, la decisione del Riesame è attesa per la prossima settimana.

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