Ikea: decine di camion bloccati all'ingresso, la lotta del Si Cobas non si ferma

La lotta davanti ai cancelli di Ikea non accenna a smorzarsi. Se da un lato i 24 facchini licenziati stanno portando avanti una battaglia legale impugnando i provvedimenti che ritengono ingiusti, dall'altra, con alcuni ragazzi dei centri sociali, bloccano o i camion in entrata e in uscita o i lavoratori che vogliono accedere al sito.

IL VIDEO DEI BLOCCHI DEL 12 GIUGNO

Qualche giorno fa era toccato a questi ultimi parcheggiare le auto e entrare a piedi al magazzino tra le urla e gli insulti dei facchini licenziati, oggi invece sono stati bloccati all'ingresso i camion. Dall'alba del 12 giugno circa un centinaio di persone ha bloccato i diversi ingressi costringendo i tir a fermarsi sulla strada, si tratta di una sessantina di mezzi.

Ad appoggiare e a sostenere la lotta dei facchini, lavoratori di Tnt e Gls, già negli anni scorsi teatri di lotte analoghe, ma anche una decina di ragazzi del centro sociale Guernica di Modena. Caduto nel vuoto l'invito della polizia a metà mattinata di lasciare almeno uscire dal parcheggio alcuni tir fermi da giorni e giorni sul piazzale dove solo domenica scorsa è morto un camionista.

Per ora la situazione è in stallo. Sul posto la polizia con la Digos e le volanti. Nel pomeriggio Bruno Scagnelli, sindacalista del Si Cobas, è convocato in questura per rispondere alla polizia delle manifestazioni, non autorizzate, del 6-7 maggio avvenute davanti al magazzino della multinazionale svedese. Sicuramente anche altre persone saranno presto convocate in questura. Quindi da un lato tanti lavoratori che vorrebbero solo poter fare quello per cui sono pagati, dall'altro altri operai che cercano di combattere contro provvedimenti, i licenziamenti, che ritengono ingiusti e "politici", volti a estromettere il sindacato autonomo dal sito, e in mezzo rimane solo tanta rabbia.