Si celebra oggi la Giornata internazionale della proprietà, istituita dall’Uipi  (l’Unione internazionale della proprietà immobiliare alla quale aderisce, per l’Italia, la Confedilizia). Una ricorrenza – fissata ogni anno al 10 dicembre (lo stesso giorno della firma della Dichiarazione dei diritti dell’uomo) – che ha lo scopo di ricordare come il diritto di proprietà rientri tra i diritti fondamentali della persona e, pertanto, vada rispettato da parte dei Governi e delle Autorità di tutto il mondo.

Nell’occasione, la Confedilizia – con un messaggio a tutte le Associazioni territoriali a firma del Presidente Corrado Sforza Fogliani e del Segretario generale Giorgio Spaziani Testa –  ha rilevato come sia sconfortante prendere atto che l’Italia si colloca nel 2014 al 53° posto, al pari di Paesi come Ghana e Colombia e dopo Paesi come Qatar e Botswana – quanto a tutela dei diritti di proprietà – nella classifica mondiale predisposta annualmente dalla Heritage Foundation e dal Wall Street Journal nell’ambito dell’Indice della libertà economica.

Una posizione – si legge nel messaggio – che non potrà migliorare se la legislazione italiana, da un lato non libererà il settore immobiliare dai mille vincoli che ancora lo caratterizzano (si pensi solo alla normativa sull’equo canone che blocca il mercato delle locazioni ad uso diverso dall’abitativo, reso da ultimo flessibile solo per pochi e ben noti grandissimi operatori) e, dall’altro, non allenterà la morsa fiscale che da ormai tre anni sta causando effetti disastrosi sull’intera economia.