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Cronaca

Sul web spunta la truffa del "Gladiatore": finto Russell Crowe si fa dare 17mila euro

Una donna toscana contattata su Telegram da un finto Russell Crowe che le chiede aiuto. Spariscono 17mila euro, indagato un nigeriano residente a Piacenza

Quando ha visto che era proprio Russell Crowe a contattarla non deve aver creduto ai propri occhi. Sembra proprio il premio Oscar a chiamarla per avere un aiuto. Lei ha risposto ed è caduta nella trappola di un presunto truffatore che è riuscito a farsi consegnare 17mila euro. Almeno questo è quello su cui sta indagando la procura di Firenze, dopo aver ricevuto la denuncia di una donna toscana. La “truffa del gladiatore” avrebbe fatto leva sui sentimenti della donna, ma anche sulla possibilità di un lauto guadagno se lei avesse prestato al celebre attore - almeno sul profilo virtuale di Telegram - un po’ di denaro per uscire da una situazione complicata.

La vicenda giudiziaria vede un nigeriano di 25 anni, residente a Piacenza, indagato con l’ipotesi di truffa. La polizia postale si sarebbe già recata nella sua abitazione sequestrando diversi dispositivi elettronici da cui sarebbero partiti i messaggi. La donna avrebbe risposto alle richieste che le arrivavano da “Russell Crowe” - forse in modo un po’ sprovveduto - il quale le aveva spiegato di avere avuto problemi con il proprio management e di aver bisogno di denaro. L’abile truffatore avrebbe agito con professionalità, tanto che sarebbe riuscito a farsi spedire del denaro, su una carta prepagata, in due o tre occasioni.

Di raggiri di questo tipo è pieno il web. Spesso, le truffe avvengono attraverso e-mail dove si viene contattati da qualcuno che promette guadagni milionari se si accetta di tenere il suo denaro, o di ritirarlo a nome suo, per future operazioni. Tutte queste mail sono scritte in un italiano stentato, firmate da sedicenti imprenditori o di chi ha ereditato una fortuna, ed è sconsigliabile - come più volte hanno avvertito le Forze di polizia o le associazioni di consumatori - rispondere e fornire propri dati personali. Evidentemente, il nome di un divo del cinema deve fornire qualche garanzia in più. Ed è proprio su questo che i truffatori fanno leva.

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