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«La vita non è un videogioco dove puoi ricominciare da capo. Abbiate un limite nelle cose»

Svolti nel pomeriggio nella cattedrale di Piacenza i funerali dei quattro amici 20enni che nella notte tra il 10 e l'11 gennaio hanno perso tragicamente la vita dopo che la loro auto è finita nel fiume Trebbia in località Puglia di Calendasco. Tantissime le persone che hanno voluto salutarli per l'ultima volta

Si sono svolti nel pomeriggio nella cattedrale di Piacenza i funerali dei quattro amici 20enni che nella notte tra il 10 e l'11 gennaio hanno perso tragicamente la vita dopo che la loro auto è finita nel fiume Trebbia in località Puglia di Calendasco. All'inizio della cerimonia alcuni amici hanno subito preso la parola per un ricordo commosso ad Elisa Bricchi, William Pagani, Costantino Merli, Domenico Di Canio che saranno poi tumulati a Mucinasso e Castelsangiovanni.  In cattedrale erano 750 le persone riunite, comprese tutte le autorità, sul sagrato dove veniva trasmessa la cerimonia in filodiffusione si sono radunate almeno 200 persone, mentre collegate alla diretta streaming fornita dalla Diocesi ce n'erano duemila: in tantissimi quindi hanno voluto salutare per l'ultima volta questi 20enni che hanno trovato la morte troppo giovani.  A garantire il distanziamento e il corretto svolgimento delle esequie un imponente servizio d'ordine composto, oltre che da polizia e carabinieri, da polizia locale e vigili del fuoco, dall'associazione nazionale alpini e dai volontari della Croce Rossa e dai cavalieri dell'Ordine di Malta.  

Letto anche un messaggio del vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti. «Ho abbracciato - scrive il presule - i genitori di Costantino nella loro casa, privata del sorriso del figlio, e stretto a loro ho pregato, nella certezza che questi nostri amici non sono perduti. Possiamo applicare a loro le parole del Papa ai giovani: «Quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci».

«Eri diretta e istintiva, fin troppo sincera, non avevi filtri - ha detto un'amica di Elisa - Ci hai sempre dimostrato grande generosità e altruismo. Ci è sembrato assurdo dover piangere per te. Hai concluso la tua vita terrena insieme a Costantino, la persona con la quale volevi progettare il tuo futuro: ora sterete insieme per l'eternità». Così invece Gioele, migliore amico di Costantino Merli: «Costantino era il mio migliore amico da 13 anni, e lo è ancora. Ha dovuto affrontare una vita difficile e si era creato un mondo tutto suo, in cui riusciva a trasportarti. Una volta mi ha fatto ascoltare una musica di Morricone, bellissima ma con una sola nota stonata che però dava senso a tutto. Ecco, lui si sentiva quella nota, che dava senso a tutta la musica». «La presenza di William - racconta un altro giovane - nelle nostre vite è stata meravigliosa, ci ha regalato attimi di amore, serenità e comprensione. E' stata una persona ricca di umanità, oltre che un artista e un talento nato per la musica». Poi è stato letto un messaggio dei genitori di Domenico di Canio: «La vostra vita è stata troppo breve. Ci mancheranno la vostra arte e i vostri suoni. A te Signore affidiamo questo nostro figlio e questi ragazzi».

Dopo la lettura del Vangelo, ha preso la parola il vescovo Adriano Cevolotto che ha celebrato il funerali con monsignor Gianni Ambrosio e monsignor Serafino Coppellotti. «E' difficile per tutti noi scrollarci di dosso la nebbia, il freddo e il buio di quella notte in cui questi giovani sono morti. La morte a 20 anni pare assurda e ingiusta, ma se noi oggi continuiamo a vivere lo dobbiamo anche a loro. La morte è drammaticamente reale, anche se facciamo di tutto per non pensarci. E il rimprovero a Dio di non esserci stato, come le donne fanno a Gesù nel vangelo di Lazzaro, ci sta. Ma solo l'amore di Dio è più forte e grande di tutto questo, e ci può tenere uniti». «Non ci spiegheremo mai questo fatto: proprio per questo considerate la vita, così preziosa e ricca, come anche fragile come un cristallo. Vigilate - ha proseguito il vescovo - per non cadere nella logica del videogioco, che ci fa credere di avere tante vite a disposizione, oppure di poter fare il "reset" per iniziare da capo. I nostri comportamenti sono realistici, costruiscono o distruggono il futuro. La vita è una sola, da custodire perché vulnerabile, delicata come un cristallo. Ora questi ragazzi saranno i vostri amici custodi: che vi richiamino ogni giorno alla misura del limite e alla misura della vita».

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