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Cronaca

Inchiesta Levante, solo un carabiniere sceglie il dibattimento

Altri quattro militari hanno optato per il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo della pena. L’indagine rimane aperta per altre sette persone, tra cui 4 carabinieri e un finanziere

Cinque carabinieri hanno scelto il rito abbreviato, mentre uno andrà al dibattimento davanti al collegio dei giudici. E’ la decisione dei difensori dei sei militari, coinvolti a vario titolo, nell’inchiesta sui fatti che avrebbero visto al centro di una attività di spaccio - secondo la procura, carabinieri e alcuni pusher si sarebbero accordati per spartirsi il mercato cittadino - e che sarebbe poi sfociata in tanti altri reati tra cui lo spaccio di stupefacenti, la tortura, le lesioni, arresti illegali, l’abuso di ufficio e il falso.

A optare per il rito alternativo, che consente la riduzione di un terzo della pena, sono Giuseppe Montella (difeso dagli avvocati Giuseppe Dametti ed Emanuele Solari) Salvatore Cappellano (assistito da Paolo Fiori), Giacomo Falanga (con gli avvocati Daniele Mancini e Paolo Molaschi), Daniele Spagnolo (difeso da Francesca Beoni e Aldo Truncè). I primi tre sono ancora detenuti, mentre Spagnolo è agli arresti domiciliari. Il rito abbreviato è stato scelto anche da Marco Orlando (assistito da Antonio Nicoli), il maresciallo ex comandante della stazione Levante, in via Cacciaulpo.

Il dibattimento, invece, che inizierà il 17 dicembre, vedrà in aula Angelo Esposito, difeso dagli avvocati Paola Marro e Pierpaolo Rivello. La procura, una settimana fa, aveva chiesto il giudizio immediato per 16 persone, tra carabinieri e spacciatori. In queste due settimane, i difensori degli indagati hanno scelto il rito con cui saranno processati i loro assistiti. La procura - l’inchiesta è stata condotta dai sostituti Matteo Centini e Antonio Colonna, con il coordinamento del procuratore Grazia Pradella, svolta sul terreno dalla Guardia di finanza e dalla Sezione investigativa della Polizia locale - ha inviato le richieste al giudice per le indagini preliminari, che dovrà ora fissare l’udienza per il processo. Altre 11 persone, tutte accusate di spaccio, hanno chiesto alla procura di patteggiare la pena. In tre mesi, la procura ha chiuso la parte più corposa dell’indagine. Per altre sette persone, fra cui quattro carabinieri e un finanziere, l’indagine deve ancora essere conclusa. L’inchiesta scattò il 22 luglio con numerosi arresti e portò anche al sequestro della caserma Levante (un caso unico in Italia). Misure cautelari furono emesse per dieci carabinieri e 13 persone ritenute spacciatori.

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