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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Monticelli d'Ongina / Via Martiri Liberta

Inseguimento e speronamento per sfuggire ai carabinieri, nomade condannato

E’ di tre anni di reclusione la condanna per un pregiudicato astigiano di 36 anni che nel novembre del 2007, in fuga insieme ai complici dopo un colpo in un’abitazione a Monticelli, ingaggiò un pericoloso inseguimento con i carabinieri, riuscendo a sfuggire alla cattura

E’ di tre anni di reclusione la condanna per un pregiudicato astigiano di 36 anni che nel novembre del 2007, in fuga insieme ai complici dopo un colpo in un’abitazione a Monticelli, ingaggiò un pericoloso inseguimento con i carabinieri, riuscendo a sfuggire alla cattura. Dopo 7 anni la giustizia ha fatto però il suo corso e l’uomo è stato riconosciuto come responsabile dei quel reato e condannato in contumacia. Si tratta di Giovanni Lafleur, nomade sinti già ben conosciuto dalle forze dell’ordine per reati predatori. La condanna del tribunale di Piacenza, riunito in collegio presieduto da Italo Ghitti, è stata letta davanti al pubblico ministero Antonio Colonna e agli avvocati difensori Roberto Caranzano e Ferruccio Rattazzi del Foro di Asti.

L’episodio era avvenuto in via Martiri della Libertà, dove un carabiniere libero dal servizio, il maresciallo Giorgio Carugati (che da 2 anni presta servizio al battaglione carabinieri Lombardia), aveva notato un’auto sospetta - una Seat Leon - posteggiata davanti a un’abitazione. Proprio in quel momento l’uomo, avvertiti i complici che nel frattempo avevano rubato alcuni orologi preziosi dall’abitazione, salì a bordo dell’auto con gli altri due partendo a tutta velocità verso Piacenza. Il sottufficiale, con l’aiuto di una pattuglia della stazione dei carabinieri di Monticelli, si mise all’inseguimento, ma i ladri, per fare perdere le loro tracce, iniziarono a correre contromano a folle velocità cercando anche di speronare i carabinieri. Riuscirono sul momento a far perdere le loro tracce ma grazie alle successive indagini i militari della Compagnia di Fiorenzuola riuscirono a risalire al nomade che, al termine dell’indagine preliminare, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di rapina aggravata. 

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