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Cronaca

A Piacenza non ci si sposa più, colpa della crisi e della sfiducia nel futuro

Il 2010 è un anno da dimenticare per i matrimoni: mai così pochi dal 1939. Ci sono stati solo 219 fiori d'arancio. Può essere colpa della crisi e della sfiducia nel futuro, aumentano i matrimoni con rito civile ma i giovani scelgono la Chiesa. Da Libertà

Mai così pochi matrimoni a Piacenza da quando il Comune tiene le statistiche ufficiali, e cioè dal 1939. Anno nero, il 2010, che si è fermato a quota 219 fiori d'arancio - 89 riti religiosi e 130 civili - facendo registrare un picco che non fu così basso neanche in un periodo storico drammatico come il 1944, quando furono 256. Così si apprende da Libertà di oggi 7 gennaio, con un articolo di Simona Segalini.

LE CAUSE - A determinare questo drastico giro di vite la crisi generale non è stata senza effetti: "Purtroppo - considera Paolo Rizzi, economista e docente all'Università Cattolica di Piacenza - le incertezza della nostra società "liquida" incidono molto sul calo dei matrimoni. La precarietà del lavoro e quindi del reddito già prima della crisi internazionale ha influenzato negativamente le scelte delle giovani coppie; basti ricordare come spesso non sia possibile accedere ad un mutuo per l'acquisto della prima casa in caso di rapporti di lavoro non fissi.

La recessione 2008-2009 ha ulteriormente aggravato questa condizione che colpisce molti giovani. Senza orizzonti certi di occupazione e guadagno, progettare una vita di coppia e una famiglia diventa più difficile e si preferisce aspettare. Non è solo una questione di "bamboccioni", di adulti-giovani che non escono mai dalla protezione del "nido" familiare, ma anche di vincoli economici e professionali che costringono tanti giovani a ritardare le scelte adulte della famiglia e della vita autonoma."

QUALCHE DATO -  Nel 2009 sono state 283 le unioni, già in forte diminuzione, mentre nel corso del 2008 erano stati celebrati 361 matrimoni, anno invece in cui i fiori d'arancio avevano registrato un boom. Di più, andando indietro con la memoria, occorre arrivare al 1990, che totalizzò 381 fiori d'arancio. Negli anni, per la verità, il dato è stato sempre in controtendenza, anche se mai basso come nell'anno appena terminato: carovita e conseguente crisi generale, da cui anche le nozze non sono esenti, si sono fatti sentire e non poco.

Nel 2000 si sono celebrati a Piacenza, tra Comune e chiese, 338 nozze, lo stesso numero nel 2001. Una serie negativa che è proseguita nel 2003, quando l'anno si era concluso con 291 matrimoni, appena di poco di sotto al risultato dell'anno successivo, 310 fiori d'arancio. Poi una lieve risalita: 336 nel 2005, 342 nel 2006, ed il primo tonfo del 2007, che si era fermato a quota 314 matrimoni. Il 31 dicembre 2008 ha chiuso un anno in cui tra Comune e chiesa sono stati celebrati 361 matrimoni: in particolare, sono sta ti 226 i riti civili (il 62,6 per cento) e 135 riti religiosi (37,4 per cento). 

DOVE  E QUANDO - Venticinque anni fa il 76,2 per cento dei piacentini sceglieva la Chiesa e solo il 23,8 si sposava in Comune. Un' inversione di tendenza mai nascosta dalla Chiesa, e passibile da diversi punti di vista: l'aumento di separazioni ed i divorzi vengono affrontati solo da un punto di vista civile e non viene chiesto l'annullamento al Tribunale ecclesiastico. Un altro elemento da considerare è l'età di coloro che scelgono il matrimonio civile. Guardando da vicino le statistiche, infatti, in Comune si sposerebbe chi è più in là con gli anni, mentre la Chiesa è preferita dai giovani. Così nel 2010 dove il 59,4 per cento dei piacentini sceglie il rito civile e sono il 40,6 per cento sceglie il rito religioso.

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