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Cronaca

«Stanchi di essere il bersaglio di chi odia la divisa»

Il sindacato di polizia Siap provvederà a presentare una denuncia per un commento offensivo ai danni degli agenti di polizia apparso sulla pagina Facebook de “IlPiacenza”. Chiaravalloti: «Lesa la nostra dignità umana e professionale»

Ancore offese e insulti via social. Stavolta il sindacato di polizia Siap non intende chiudere un occhio. Il sindacato intende denunciare l’autore di un commento offensivo ai danni della polizia sulla pagina Facebook del nostro quotidiano “IlPiacenza.it”. «Mentre lo Stato – scrive il segretario provinciale Siap Sandro Chiaravalloti - attraverso un suo rappresentante in una sentenza discutibile sancisce che non merita nessuna sanzione chi sputa ad un uomo che indossa una divisa che rappresenta lo Stato stesso, in quanto ne viene riconosciuta la “speciale tenuità”, il Siap (sindacato Italiano Appartenenti Polizia) di Piacenza non ci sta. Oggi, 20 novembre, quale rappresentante sindacale di una categoria di lavoratori che merita rispetto, a fronte di un commento su Facebook sulla pagina “Il Piacenza” (chiediamo al direttore di cancellare i commenti segnalati), e un successivo “mi piace”, che riteniamo offensivi della dignità umana e professionale  della categoria di uomini e donne che rappresentiamo, fiduciosi nella magistratura, presenteremo denuncia querela nei confronti di chi ha commentato e di chi ha approvato con un “mi piace”.  La frase in questione ci offende umanamente e professionalmente -  non ripetibile per educazione-, solo perché gli uomini e le donne della Polizia di Stato, attraverso una iniziativa provinciale sostenuta dal questore, dove gli allievi agenti hanno donato il sangue al fine di sensibilizzare lo spirito altruistico nel donare».

«Non ci stiamo – continua Chiaravalloti - a subire insulti offensivi perché forse si pensa, grazie a sentenze discutibili, che possiamo essere bersaglio di chiunque non nutre rispetto per il nostro lavoro e per tutto ciò che rappresentiamo per il bene comune. Siamo stanchi di essere bersaglio di chiunque nutre un odio per la nostra divisa e le nostre funzioni anche quando si effettuano azioni sociali e civili che devono nutrire, ancor di più, rispetto, approvazione e attenzione in quanto, uomini e donne della Polizia di Stato, sanno perfettamente, vivendo spesso di persona su strada i drammi umani, quanto donare è fondamentale per salvare una vita anche a chi non ha rispetto. Sappiamo perfettamente quanto donare sia fondamentale non solo quando interveniamo in un sinistri stradale, e condividiamo il dolore e la sofferenza delle vittime e dei famigliari, ma anche quando effettuiamo un viaggio di speranza e di tragedia, trasportando organi di chi ha subito la tragedia ma ha voluto pensare agli altri per i quali in nostro viaggio e servizio diventa di speranza».

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