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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Su WhatsApp il listino prezzi della droga. Maxi operazione dell'Arma: quasi 30 arresti

Il procuratore capo Pradella: «La provincia di Piacenza è pervasa da un’intensa attività di spaccio». Sgominata dai carabinieri di Bobbio una pericolosa organizzazione criminale. Centinaia i clienti, migliaia le cessioni

«La provincia di Piacenza è pervasa da un’intensa attività di spaccio e ne abbiamo ulteriore conferma da questa operazione condotta dai carabinieri del Norm della compagnia di Bobbio», a dirlo nella mattinata del 13 gennaio il procuratore capo Grazia Pradella che insieme al sostituto procuratore Antonio Colonna ha illustrato la maxi indagine antidroga “Dirham”. Con loro anche il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Paolo Abrate e il comandante di Bobbio, il capitano Antonino Barbera. I carabinieri del Norm, guidati dal luogotenente Giovanni Oddonin, hanno infatti sgominato una pericolosa e potente organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga. Un’indagine lunga due anni che ha portato a 14 arresti in flagranza e all’emissione di 17 misure cautelari nei confronti di quattro cittadini italiani e tredici marocchini (8 custodie cautelari in carcere, 5 arresti domiciliari, 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 2 divieti di dimora nella provincia di Piacenza), per un totale di circa trenta arresti. Il nome dell'operazione richiama la moneta marocchina perché i pusher utilizzavano la parola quale unità di riferimento per indicare la quantità di stupefacente da acquistare o cedere.

cellulari carabinieri bobbio 2020 droga-2Non solo, sono stati sequestrati 1.274 grammi di hascisc, 115 grammi di cocaina, 111 grammi di marijuana e 30 grammi di eroina. Contestualmente nel corso delle indagini i militari hanno mappato migliaia di cessioni per centinaia di clienti. «Le indagini  - spiega il pm che ha coordinato i carabinieri, Antonio Colonna - testimoniano l’enorme impegno profuso dai militari di Bobbio e la professionalità che li contraddistingue. Nonostante siano pochi in termini numerici sono riusciti ad intrecciare tutti gli elementi e metterli in relazione definendo i contorni del potente sodalizio criminale ramificato e strutturato». Tutto ha avuto inizio quando un cittadino marocchino si è rivolto ai carabinieri chiedendo aiuto: un membro della sua famiglia si stava rovinando la vita spacciando droga. Da questa semplice confidenza i militari hanno ricostruito man mano e come accade spesso nelle indagini per droga, tutta la “ragnatela”. In manette sono finiti quindi gruppi che si rifornivano di considerevoli quantità di stupefacente dall’hinterland milanese, pavese e bergamasco, per poi cederlo, sempre in diversi contesti territoriali, soprattutto la provincia di Pavia e Piacenza,  a soggetti che a loro volta lo distribuivano a molteplici assuntori.

Di particolare spessore la piazza pavese che offriva la droga al migliore prezzo, addirittura in un’intercettazione veniva fornito al droga carabinieri 2020-3cliente un listino prezzi particolarmente vantaggioso, sia per gli assuntori sia per i pusher.  «Voglio ringraziare la procura per la perfetta sinergia e tutti i miei uomini che si sono dedicati e sacrificati in varie occasioni per la buona riuscita delle indagini, anche i militari del Radiomobile si sono prestati all’occorrenza al ruolo di investigatori», ha detto Oddonin.  Durante l’esecuzione dell’ordinanza, che ha visto l’intervento di oltre 60 militari dell’Arma, uno di questi soggetti è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, determinando il suo arresto in flagranza di reato, è sono stati altresì sequestrati, 7 smartwatch, 7 telefoni cellulari e 30 auricolari bluetooth di cui sono in corso accertamenti volti a verificarne la legittima provenienza.

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