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Cronaca

Tagli alla scuola, la protesta: occupato l'Ufficio scolastico provinciale

Veemente protesta di centinaia tra insegnanti, studenti e genitori contro i tagli alla scuola del ministro Gelmini all'Usp di BorgoFaxhall. In settimana "tenda" in piazza Cavalli

Veemente protesta questo pomeriggio davanti alla sede dell'Ufficio scolastico provinciale nel palazzo di BorgoFaxhall da parte di insegnanti, genitori e studenti contro la riforma Gelmini e i tagli all'istruzione. Nel mirino anche la circolare fatta girare qualche giorno fa (ne avevamo parlato qui) sulle "indicazioni all'assenso" da parte del direttore dell'Ufficio regionale Limina.

Sono più di cento le persone, tra cui i sindacati, assiepate davanti a BorgoFaxhall, "armate" di striscioni e slogan. Non solo: dalla prossima settimana, in piazza Cavalli, un presidio fisso ricorderà alla popolazione "i disastri della riforma della scuola". Quest'oggi hanno aderito, tra gli altri, anche Giovanni Castagnetti, assessore comunale al Futuro, Pierangelo Romersi (capogruppo del Pd in Consiglio comunale e candidato alla segreteria provinciale dei Democratici) e Roberto Montanari (Prc).

BOIARDI (NUOVO ULIVO) - Anche il consigliere provinciale Gianluigi Boiardi (Nuovo Ulivo) ha partecipato questo pomeriggio alla manifestazione. “Insieme alla sanità - ha detto -, la scuola è un settore in cui non si dovrebbe mai parlare di tagli. L'istruzione è un diritto di tutti e compito primario di chi amministra il Paese e i territori è difendere questo diritto. I notevoli sforzi economici sostenuti negli anni passati dagli Enti pubblici piacentini per garantire strutture idonee all'altezza del fabbisogno (basti pensare che la passata amministrazione provinciale ha investito circa 20 milioni di euro nell'edilizia scolastica superiore) rischiano di essere vanificati da tagli indiscriminati. L'esercito degli insegnanti precari aumenta in modo esponenziale e i tagli altro non servono che a debilitare l'intero sistema scolastico. E' una situazione insostenibile a cui il Governo sarà costretto a porre rimedio per non esasperare un momento di crisi generale che coinvolge non solo gli insegnanti ma la famiglia italiana”.

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